La recensione su American Pie: Ancora insieme

di L@Nicolett@

7 stelle

Invece diverte quanto i precedenti, e comunque è di certo il più entusiasmante: ritrovare gli amici dopo anni -qui non ci si commuove- ma rende più allegri. Particolarmente esilarante la gag della ragazza ubriaca da reintrodurre in casa, mentre la madre fa dirty-dancing con l'aitante Oz, il mio preferito. ***½ Stifler è ancora l'asse portante...

...di tutta la baracca.

Tanto è trionfale la sua entrata nella scena dell’ufficio, con le battute sui colleghi (attenzione a quella rivolta al collega anziano) quanto è stomachevole il suo assolo in perfetto stile Stifmajster, quando si sforza dispettosamente di espletare le proprie funzioni fisiologiche per vendicarsi di un trio di bulletti che tanto ce lo ricordano, solo meno ironici, ma più stronzi. Appunto, stronzi, come quelli lasciati nel frigo portatile, così, per scherzo.

Torna divertente quando si erge a capobanda mai eletto, simpatico quando si impegna a richiama gli amici al loro legame... esilarante quando forza la solita vittima predestinata, il troppo duttile Jim, a seguirlo come sempre nelle sue follie: in tal caso lo spinge verso un agevolissimo tradimento con la sensuale Kara, fresca neo diciottenne... ma un tempo bimba figlia dei vicini a cui il buon fidato – e fedele Jimbo si prestava come “babysitter” (e qui... battute a raffica di Stifler).

Tra le tante gag ripetute, un piccolo colpo di genio da parte degli sceneggiatori: stavolta non sarà la “mamma di Stifler” a coccolarsi l’amico del figlio, “Fichcazzone”, meglio noto come “Pausamerda” dalle insospettabili doti amatoriali; viceversa, sarà lo Stifmajster a prendersi finalmente la rivincita sull’amico e rivale Finch, “pistolandosi” l’avvenente madre, una bellissima Rebecca De Mornay, ma così bella, più di quanto potessi ricordare, al punto da risultarmi irriconoscibile (ho sempre creduto si trattasse della ex moglie di David Hasselhof, l’attrice simbolo della famigerata soap “Capitol”).

Finch avrà comunque modo di consolarsi aggiudicandosi quella che reputo la ragazza più sexy della rimpatriata: Selena, la barista, ex brutto anatroccolo ormai sbocciato, in vero schianto trasformato nelle fattezze di una sensualissima DaniaRamìrez; uno dei pochissimi personaggi non presenti nei capitoli precedenti.

Mentre la giunonica Jennifer Coolidge, che sul ruolo della storica, iconica mamma sessualmente disinibita ha costruito una piccola carriera, quella della Milf per antonomasia tanto invocata (qui addirittura dal coro sugli spalti), finirà a consolarsi, ovviamente sessualmente... assieme al padre ormai vedovo di Jim (un allucinato Eugeny Levy, la cui presenza accompagnerà l’intera saga, inutili quanto indegni spin-off compresi: un vero caposaldo dunque, o meglio, resistente baluardo e pure lo stendardo sempre eretto della serie).

Ovviamente, pure lui viene ripetuto: anche qui non poteva assolutamente mancare la scena di saggezza paterna impartita al figlio; sfigato più che pasticcione o imbranato.

Si, lo so, infatti... tante le gag ripetute.

Una su tutte, quella solita di stampo "onanistico", immancabile, oramai è divenuta un must: si tenta di riciclarla con una lezione di puericultura per genitori esasperati dall’astinenza sessuale forzata; ma ci siamo passati un po’ tutti no? ;)

Esaltante anche la rissa in cui i nostri eroi si credono ancora i machi impavidi e gagliardi degli anni ormai lontani... riusciranno a risultare soltanto goliardici...

Seguono poi i soliti casini equivoci in cui puntualmente si caccia il protagonista focale di tutta la saga, Jim.

Forse meno esilarante del solito, ma resta sempre l’idiota con la faccia giusta nel costruire articolati siparietti ancora esilaranti, come quello della festa a casa di Stifler con tanto di rissa in abiti S/M, o il più classico amplesso: qui va in scena – “la trombata sulle trombe” – concerto per trombone e flauto con l’amata trombettista. Gran finale in crescendo al solito disturbato dal chiodo fisso – e mai battuto – di Jim, la stupenda Nadia (la statuaria Shannon Elizabeth che presta il cameo).

Sempre carina la dolce e buffa Alyson Hannigan...

A d’ogni modo, una visione la vale... anche solo per passare un’oretta senza pensieri, o scacciare quelli che perdurano.

Come perdura l’intesa, la complicità, sempre notevole, tra i membri tutti del folto e colorito, mitico cast: si vede che il capitolo finale è anche una stretta di cuore e non solo una spremuta di soldi tanto per fare cassa... l’interazione nel nucleo storico funziona ancora alla grande, non saranno attori eccezionali, ma è ancora palpabile l’entusiasmo che li lega.

Thomas Ian Nicholas, Chris Klein, Jason Biggs, Seann William Scott, Eddie Kaye Thomas

Fa specie la confermata presenza di Mena Suvari, sicuramente colei che ha raggiunto l’apice più alto in carriera, tra tutti i suoi compagni “di scuola”: quel ruolo per alcuni scandaloso, per altri pruriginoso, di sicuro indimenticabile... nell’altro indimenticato “American”... il più raffinato, blasonato “American Beauty” di un “Sam Mendes” al suo di apice!

Va bè... magari i fan di un tempo, ormai maturi (nel senso di età ;-), non si saranno piegati dal ridere come capitato all’uscita sala dei precedenti episodi, ma ribadisco, rivedere la gang ancora schierata nella sua mitica formazione plenaria, è stato piacevole e pure divertente; mi esaltano i ritorni alla “tutti insieme appassionatamente”. Anche se in questo caso sarebbe più idoneo il neologismo “tutti insieme deficientemente” ;-). E, nel caso di Jim, Stifler e Sherman...“tutti insieme arrapatamente”.

Jason Biggs, Chris Klein, Thomas Ian Nicholas, Eddie Kaye Thomas

Jason Biggs, Seann William Scott, Thomas Ian Nicholas, Chris Klein, Eddie Kaye Thomas

Jason Biggs, Thomas Ian Nicholas, Chris Klein, Seann William Scott, Eddie Kaye Thomas

Ma a proposito, dimenticavo!

Ecco vedete? Dopo tanti anni, ad esempio... fa ancora ridere lo “Sherminator” di Chuck Sherman, oggi come ieri! (mitico Chris Owen, il membro della gag più infoiato dopo Stifler, solo lui lo supera in quanto a libido in perenne ebollizione!

Anzi, polluzione ;-).
Insomma, una delle gag più geniali e memorabili non solo dell’intera saga, ma proprio di sempre... in questo genere “quasi” demenziale... mitica!