Regia di Gilles Paquet-Brenner vedi scheda film
Una prospettiva meno prevedibile nel trattare il tema dell'Olocausto in un film che trova nei diversi piani temporali,ed in una sorta di giallo da svelare poco alla volta,i suoi principali punti di forza
Scoperchiare il passato altrui,se si è un giornalista ed ancor più se si è coinvolti in qualche modo in questo passato, può avere un effetto dirompente in grado di modificare vecchie convinzioni radicate nel tempo ma anche fragili equilibri costruiti con mezze verità e la rimozione degli aspetti più crudi e tristi. E' quanto avviene a Julia, giornalista che dovrebbe trasferirsi in una casa dove era vissuta una famiglia ebrea vittima della deportazione, e che scopre come la piccola Sara, sfuggita all'Olocausto, abbia custodito un terribile segreto fino alla sua morte. Il film sostanzialmente segue i due piani temporali della vicenda di metà anni '40 e l'attualità nella ricerca del destino di Sara da parte della giornalista, e pur se a volte questi diversi momenti di fondono in modo un pò confuso, il film si dimostra valido ed avvincente nello svelare, passo dopo passo, come i fantasmi del passato difficilmente possano essere rimossi, ma soprattutto che una storia non raccontata finisce per diventare una storia dimenticata per sempre.
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