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At the End of the Day - Un giorno senza fine

Regia di Cosimo Alemà vedi scheda film

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La recensione su At the End of the Day - Un giorno senza fine

di lorenzodg
6 stelle

(Giorni d'estate senza se e senza ma. Fine luglio piovoso (molto) che non t'aspetti; cinema (pochi) aperti...multisale (tutte) aperte). Tra via vai e titoli risaputi si cerca qualcosa che inganni l'attesa della serata (di chi?)..ma c'è ben poco. Biglietteria in fila (non esageriamo), una ressa (nel giusto) per Harry Potter e i 3D (tira ancora Cars2...), ma tra i cartelloni in alto e le scritte illuminanti dietro la cassa..un titolo poco pubblicizzato (per me) anzi per nulla: titolo doppio inglese-italiano (chi sa? per acchiappar spettatori?). Sala ampia, persone spettacolo una quindicina (generoso per chi fa multipli di una mano)..e poco resta perchè il buio assorba i nostri (pochi) pensieri.)
"Un giorno senza fine" (2010) è un'opera prima di un regista ancora da conoscere.
Prima dei titoli due 'avventurieri del male' insediano delle mine per minacciar qualcuno...Il loro parlare è spezzettato, le loro menti fuori di testa! La pioggia incessante (quasi) soddisfa il loro macabro gioco.
Ed ecco dopo i titoli di testa degli 'avventurieri del bene' sono in auto-jeep per immergergersi in un bosco sconosciuto.
"Siamo quasi arrivati" e l'amico apostrofa "Ma come fai a saperlo se non conosci il posto!". Appunto. Un luogo per giocare fuori da ogni cognizione e da ogni mente 'normale'.
Vogliono giocare alla guerra con armi giocattolo...fila liscio abbastanza finchè non si ritrovano isolati e accerchiati da personaggi (di marmo) che hanno una sola visuale: giocare alla guerra...ma sul serio. E da questo momento le atrocità diventano assurde e senza un perchè qualsiasi. 
Un horror che parte piano (anzi moscio), poi si stabilizza e nell'ultima mezz'ora fa vedere qualcosa di buono (dal punto di vista strettamente cine). Un finale (ultimo minuto) per niente allungato...radente, rallentato e chiusura (titoli di testa) prima del botto (forse sì? forse no?).
"E' solo un gioco" ripetono spesso il gruppo che vuole 'fare' la guerra per finta. (Il diversivo invece della solita routine? o un'antistress?...domande inutili). Ma c'è qualcuno che prende le cose sul serio: ammazza senza pensarci due volte. Il gioco-finzione si chiude troppo in anticipo e prende il sopravvento la minaccia-fantasma di guerrieri senza nome (da dove vengono? e perchè mai la guerra?) che fino in fondo fanno tutti fuori. lo scontro è frontale tra mine, fucili, pistole, fumogeni e oggetti...di vario tipo. Il finale 'simil-truculento' appassisce ogni pensiero liberatorio di armonia (dal cielo): gli aerei (due) che sorvolano il set sono troppo lontani e ad altro a cui pensare!
Le maschere anti-gas saranno utili fino alla fine: questo a me, ti ricambio con simil moneta.
Certo la pellicola non sfocia nella vera truculenza vera ma (certo) il confine 'splatter' è sempre di là dal fiume. Comunque un'opera prima dignitosa: si lasci perdere ogni frase (usuale) che in questi casi conviene dirla ("Non ti preccupare", "Ci salveremo"...e altre del genere).
Il cast è abbastanza assortito e il duo-attrici alla lunga domina il campo (per cos' dire): la Chapman-Baker ci mette tutto il mestiere per rendere la cosa credibile. Però mai fidarsi degli amici (oramai morti...), il pericolo è sotto i piedi!
Tutto il gruppo regge e i super-cattivi hanno le rughe giuste! 
L'ambientazione vegetale è debordante: gli sguardi dietro i rami e i semi-prati ingrigiti e sfuocati rendono il tutto asettico e vuoto.
Buona il trambusto sonoro e la musica che regge le fila negli scontri corpo a corpo.
Regia di livello discreto all'uopo (per un non amante del genere si deve riconoscere qualche buona invenzione narrativa e di montaggio).
Voto 6.
(Si esce quasi scossi senza un arnese per distruggere la noi...ma il tempo meteo che ci risveglia con un'acquazzone fuori ogni regola estiva -quasi il contraltare caldo-afoso del film-; d'estate d'altronde è obbligatorio -o quasi- un film horror-thriller digeribile).
Alla prossima estate...(ma ne farei a meno di vedere sempre il solito pezzo di...film).

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