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Une histoire d'eau

Regia di François Truffaut, Jean-Luc Godard vedi scheda film

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La recensione su Une histoire d'eau

di mm40
6 stelle

Truffaut e Godard insieme, i due nomi più noti della Nouvelle vague (ancora in gestazione, poichè questo cortometraggio fu girato nel 1958, sebbene al pubblico arrivò soltanto tre anni più tardi) riuniti nella stessa pellicola. I contributi dei due cineasti si riescono comunque a riconoscere quasi con certezza: se le riprese e il montaggio sono piuttosto lineari, ciò significa che su questo aspetto del lavoro ha prevalso la linea-Truffaut; mentre sui dialoghi e sui commenti (verbosi, sconnessi, a tratti anche buffi, se si considerano i brevi e laconici inserti affidati al protagonista maschile), così come per la scelta di offrire la titolazione del film in maniera verbale, è piuttosto esplicito il marchio di Godard (di cui peraltro è anche la stessa voce narrante). Le cronache vogliono in effetti quest'ultimo come principale artefice del prodotto, sebbene siano molto distanti gli standard iconoclasti e provocatori che JLG adotterà di lì a poco nei suoi lungometraggi. Diciotto minuti in totale, con l'ancora semisconosciuto Jean-Claude Brialy a fare da spalla all'esordiente Caroline Dim: apprezzabile, ma qui la sua carriera da interprete cinematografica si apre e si chiude. 6/10.

Sulla trama

Il paese è allagato da un'inondazione; una ragazza ha bisogno di un passaggio in città. Gielo offre uno sconosciuto, giovane automobilista. La strada è talmente disagevole da costringere i due a fermarsi poco fuori città, per fare quattro chiacchiere e baciarsi un po'.

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