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3 Idiots

Regia di Rajkumar Hirani vedi scheda film

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La recensione su 3 Idiots

di pazuzu
10 stelle

L'aereo sul quale è imbarcato sta partendo, quando Farhan, sul punto di spegnere il cellulare, riceve una telefonata che lo sconvolge; deciso a scendere finge un malore facendo abortire il decollo, poi una volta a terra fugge, sale su un taxi, chiama Raju e gli dice di prepararsi perché sta passando a prenderlo per andare alla cisterna del campus, dove Chatur sta aspettando loro e Rancho; Raju non crede alle sue orecchie e si precipita giù dal letto uscendo con tanta fretta da dimenticare di infilare i pantaloni, riuscendo a malapena a salutare la moglie - basita.
Prima di trovarsi per puro caso a condividere con Rancho la stanza nel dormitorio dell'Imperial College of Engineering, Farhan e Raju non si distinguevano dalla massa di ossequiose matricole dell'istituto: il primo aveva permesso che a decidere del suo futuro fossero i genitori, fedeli alla consuetudine che vorrebbe il figlio maschio iscritto ad Ingegneria e la femmina a Medicina, lasciando per questo indietro le proprie reali ambizioni da fotografo naturalista; l'altro invece la materia l'amava, ma era timoroso di tutto oltre che timorato di Dio, e proprio la paura lo bloccava portandolo a riempirsi di anelli ed amuleti e a delegare a qualcuno o qualcosa di etereo le responsabilità pregando.
Rancho era stato una sorta di guru, un leader carismatico, un monumento all'insubordinazione, nato per avversare le convenzioni e sempre pronto a dimostrare che la loro osservanza non può portare a nulla se acritica e cieca, perché le nozioni apprese vanno messe in pratica con curiosità ed inventiva. Punto di riferimento e costante sprone per entrambi durante tutti i quattro anni di corso, aveva però fatto perdere le proprie tracce subito dopo la conclusione.
Giunti all'appuntamento trovano Chatur. Ma solo. Detto "The Silencer" ("il silenziatore") per le scorregge pestilenziali che ai tempi gli erano causate dalle pastiglie che usava per la memoria, lui che - da odioso leccapiedi - era in grado di recitare a pappagallo libri interi senza averne capito il senso, Chatur è guidato da uno spirito ben diverso dal loro: non ha alcuna stima di Rancho, anzi ha brama di rivalsa, e in quel posto gli aveva dato appuntamento dieci anni addietro proprio a tale scopo. L'ira di Farhan e Raju, ingannati dall'illusione di trovarci anche l'ex compagno, si placa però non appena l'altro gli rivela di aver scoperto dove si nasconde: così intraprendono con lui e le sue flatulenze un viaggio in macchina che da Delhi li porterà a Shimla a scoprire il segreto che si cela dietro quella misteriosa scomparsa, per poi spostarsi ancora con l'intenzione di saldare l'enorme debito di riconoscenza che hanno verso il vecchio amico.

Le tante parole spese fino ad ora servono a descrivere poco più che i primi dieci minuti di un film sontuoso, che parte dall'incontro appena descritto per poi snodarsi in un lungo, serrato e coinvolgente racconto in cui gli eventi passati e quelli presenti si inseguono incastrandosi con levità tra passaggi di irresistibile comicità slapstick e strappi di tensione, legando indissolubilmente goliardia e romanticismo, e accompagnando il tutto con una manciata di brani musicali contagiosi (due su tutti: Aal Izz Well e Zoobi Doobi, scritti da Shantanu Moitra e Swanand Kirkire e cantati da cantanti veri) arricchiti da splendide coreografie (di Bosco-Caesar e Avit Dias).
Diretto con piglio e fluidità da Rajkumar Hirani, autore anche della metronomica sceneggiatura in coppia con Abhijat Joshi oltre che del montaggio (con Ranjeet Bahadur), 3 idiots può esser definito una college comedy, essendo buona parte della storia ambientata in un college e la vita nel college il vero fulcro attorno a cui tutto ruota: ma non c'è solo leggerezza in quest'opera imperdibile, perché se con una mano Hirani elargisce con generosità umorismo di ogni grana, con l'altra scaglia una poderosa denuncia nei confronti del modello culturale che domina l'istituzione scolastica, definito letteralmente assassino per l'autoritarismo con cui travia le menti delle sue 'vittime', imponendogli uno stress psicologico la cui violenza ha portato all'India il triste primato di paese col maggior numero di suicidi tra studenti.
«La vita è una gara, e se non si è veloci si finisce calpestati». Questo è il concetto che il professor Viru Sahastrabuddhe (non a caso soprannominato Virus) ha infatti fretta di far apprendere ai novellini del prestigioso campus universitario che dirige, propinandogli al primo incontro la metafora del cuculo, che anziché crearsi un nido proprio ne sfrutta uno altrui spingendone via le uova: elevando la competizione a ragione di ogni azione umana, e designando l'eliminazione dei più deboli come tappa inevitabile nel percorso dei più forti verso il successo, in nome dell'applicazione arbitraria e priva di filtri del principio (già rigido e spietato) della selezione naturale della specie all'interno in un sistema educativo e di una società capaci di generare automi ammaestrati a correre per primeggiare, a credere obbedire e combattere per non finire nell'anonimato che spetta ai secondi e a tutti gli altri, ad emergere per non appassire, a distinguersi nell'omologazione per non sparire.
Utilizzando l'intelligenza e la giusta dose di retorica, Hirani colpisce e affonda l'obiettivo facendo di Rancho un eroe dei nostri giorni, un uomo riflessivo ed incapace di aggressività che per senso di responsabilità incoraggia gli ultimi a non sottostare ai diktat e a coltivare le proprie passioni, e che in un momento storico in cui la cattiveria ed il cinismo sono tra i principali requisiti richiesti per poter aspirare ad una realizzazione personale, va controcorrente insegnando l'umanità a chi è stato abituato a reprimere la fantasia.
Successo spropositato in patria nel 2009, 3 idiots è ad oggi il più grande incasso della storia del cinema di Bollywood, e vanta un cast di attori di tutto rispetto praticamente sconosciuti alle nostre latitudini: dai tre 'idioti' del titolo Aamir Khan, R. Madhavan e Sharman Joshi nel ruoli rispettivamente di Rancho, Farhan e Raju, all'autoironico Boman Irani in quello dell'inflessibile direttore Viru(s), senza dimenticare l'emergente Omi Vaidya nella parte dell'arrampicatore provetto Chatur "The Silencer" e, in quella di Pia (la figlia di Viru, promessa sposa ad un riccone ma attratta da Rancho), la bellissima Kareena Kapoor, ultima leva, come lo stesso Sharman Joshi, di una famiglia pressoché interamente dedita alla recitazione.
Impegnato ma non impegnativo, lungo ma mai prolisso, anzi spassoso e a tratti esaltante, 3 idiots è un film ben più profondo di quanto l'apparenza possa suggerire, da vedere, rivedere, conservare e diffondere. ****½

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