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The Shock Labyrinth. Extreme 3D

Regia di Takashi Shimizu vedi scheda film

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La recensione su The Shock Labyrinth. Extreme 3D

di UjiOgami
6 stelle

Il nuovo horror di Shimizu Takashi, Senritsu Meikyu (Labirinto del brivido), va ricordato come il primo lungometraggio in 3D presentato alla Mostra di Venezia. Va subito detto però che, come spesso accaduto fin’ora, la tecnica tridimensionale non è affatto funzionale al film (se non in qualche sporadico caso) e non se ne sentiva assolutamente la necessità. A parte questo la pellicola di Shimizu si rivela un prodotto discreto, incapace di spaventare lo spettatore, ma in grado di coinvolgerlo e inquietarlo a più riprese. Non sono infatti presenti scene sanguinolente o da grandi balzi sulla sedia, ma l’ambientazione scelta crea un simpatico gioco metalinguistico che è di sicuro impatto per il pubblico nipponico. La vicenda si svolge infatti per la maggior parte nella più famosa obakeyashiki (le nostre “case degli spettri” presenti nei luna park) del Giappone, quella situata nel parco divertimenti del Fuji-Q, che ricrea un ospedale abbandonato, con non pochi echi dalle ambientazioni di Silent Hill. L’horror sembra qui un pretesto per riflettere sul senso di colpa e il voltare le spalle alle responsabilità di quattro adolescenti che abbandonarono una loro compagna nella casa. Dieci anni dopo, quando questa si ripresenterà a uno di loro, i quattro dovranno tornare a fare i conti con il proprio passato e rivivere quella terribile esperienza, dove più d’uno erano i punti oscuri.

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