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La donna che canta

Regia di Denis Villeneuve vedi scheda film

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La recensione su La donna che canta

di atomzombie
9 stelle

 

 

Denis Villeneuve è un regista che nel 2013 si è fatto conoscere in tutto il mondo per il bellissimo "Prisoners", uno dei migliori thriller noir degli ultimi anni; e l'ambiente un po' più "underground" ha subito puntato gli occhi su un altra sua pellicola uscita in sordina quasi contemporaneamente a Prisoners e che da noi in Italia ancora non è stata distribuita: "Enemy", una storia lynchana malatissima, con una fotografia opprimente e simbolismi assurdi che hanno fatto scervellare chiunque ci si sia avvicinato; ma in pochi (me compreso) sapevano dell'esistenza di questo "Incendies" (da noi tradotto in: "La donna che canta") che, con grande mia sorpresa, non ha nulla da invidiare agli altri 2 titoli, anzi, a mio personalissimo parere è il più valido dei 3.

 

Siamo nella periferia Canadese, un posto molto grigio e abbastanza fatiscente dove vivono un fratello e una sorella. La madre muore improvvisamente e i due scoprono nel testamento di essere stati incaricati dalla madre stessa di andare a cercare in Medio Oriente il fratello e il padre, di cui ignoravano l'esistenza, per consegnargli due lettere.

 

Da qui si inizia a ripercorrere (attraverso dei capitoli flashback) tutta la vita della madre, scoprendo delle realtà amarissime e scioccanti.

Il medio oriente che ci viene presentato senza filtri (non viene mai specificato il posto esatto ma dalle bandiere pare proprio di essere in Iran) sembra far parte di un universo parallelo dove la violenza, la paura e le umiliazioni sono costanti e dove la vite umane contano veramente poco.

Il punto focale del film è però qualcosa di ancora più disturbante, che mischia completamente le carte distruggendo qualsiasi certezza. Fin dove può arrivare l'amore di una madre? Fino a che punto questo amore può sovrastare l'orrore dal quale è nato?

“A volte è meglio non sapere tutto” .

 

Tutte queste riflessioni sono spalmate su tutto il film per emergere definitivamente in tutta la loro fastidiosità nel finale, con uno dei più potenti e devastanti colpi di scena che abbia mai visto.

 

La scena iniziale a rallenty con i bambini iraniani dell'orfanotrofio che vengono rasati, e lo sguardo in camera ravvicinato di uno di loro sotto le note di "You and whose Army" dei Radiohead è fantastica; canzone che tornerà più avanti dopo l'incendio del pulmino in un altra potentissima scena.

 

 

 

 

La colonna sonora è però in realtà molto scarna e comprende solo un paio di brani dal cd "Amnesiac" dei Radiohead (un capolavoro assoluto della musica insieme a "Kid A"). che fanno inevitabilmente lievitare le mie emozioni.

->https://www.youtube.com/watch?v=KJz4BpFWMgY

->https://www.youtube.com/watch?v=DQBDsNiCCNM

 

Gli attori completamente sconosciuti non hanno davvero niente da invidiare alle stelle hollywoodiane, anzi, penso che dei volti noti avrebbero abbassato l'altissimo livello di realismo presente in tutto il film.

Lubna Azabal in particolare buca completamente lo schermo.

 

 

 

 

Un mezzo capolavoro.

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