Regia di Scott Hicks vedi scheda film
Discreto dramma familiare
Discreto dramma familiare,Un giovane vedovo Joe,si ritrova a far da padre ed contemporaneamente da surrogato della madre a due figli, uno Harry avuto da un precedente matrimonio,che non si trova a suo agio con la madre, che nel frattempo si è formata una nuova famiglia ed è già in "attesa" e un altro ,Artie, più piccolo e più problematico,anche perchè molto legato alla mamma morta di cancro,in più deve far fronte ad un lavoro impegnativo di cronista sportivo, che spesso lo costringe a coatte trasferte all'estero.L'impostazione che da alla sua vita e all'educazione dei figli,dettata dal bisogno di esorcizzare il suo dolore e di vicariare l'assenza della moglie,improntata alla massima disponibilità,è istintiva e disordinata,formalmente permissiva, di fatto anarchica.L'amore che nutre verso la sua famiglia,non gli basta a dare un ordine e un senso alla sua vita,beve smodatamente,compie gesti irresponsabili,che gli vengono rinfacciati sia dalla suocera che da un'amica,Laura con la quale sembra aver trovato un "feeling" che però,forse a causa della sua superficialità, non si concretizzerà.Alla fine riuscirà a trovare un suo equilibrio e a gestire in modo efficace la casa, anche senza la presenza di donne e soprattutto a riguadagnare l'affetto e la stima dei figli.
Ispirato ad un libro autobiografico di Simmon Carr, è un buon film che sviscera, con sincerità e realismo, i diffici rapporti tra padre e figli,soprattutto in una situazione difficile come questa dove manca la figura materna e bisogna diventare unica guida e riferimento.Le uniche cadute di gusto ,sono di tanto in tanto,le patetiche apparizioni della moglie defunta, in veste di buona coscienza.
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