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Ragazzi miei

Regia di Scott Hicks vedi scheda film

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La recensione su Ragazzi miei

di Makp
8 stelle

In pochi giorni ho avuto l'occasione di vedere prima Paradiso amaro (di Alexander Payne, con George Clooney), poi Ragazzi miei. Visioni solitarie e notturne, per me sinonimo di maggior coinvolgimento e attenzione. Non mi ero reso conto preliminarmente della similarità dei soggetti. Entrambi i film affrontano il tema del lutto per la morte (o il coma) della moglie/madre da parte del padre, fino a quel momento immerso nel lavoro, ora impegnato a ricreare un rapporto con le figlie/figli. Il film di Payne assume alcuni toni della commedia, assenti in Ragazzi miei. Oltretutto affronta i temi della riconciliazione e dell'accettazione parallelamente allo sviluppo della trama intorno ad altri elementi narrativi (la ricerca dell'amante e l'importante operazione d'affari), mentre nel film di Hicks la concentrazione sugli stati psicologici ed emotivi dei personaggi è più centrale. Ciò detto, quello che mi ha un po' sorpreso è stato rilevare reazioni generalmente tiepide verso Ragazzi miei, quando l'opinione media per il film di Payne è particolarmente positiva. A me invece sono piaciuti entrambi e li porrei su un livello simile. La mia impressione è che Payne sia un regista piuttosto stimato, cosa che non credo si possa dire per Hicks (che onestamente non conosco se non dalla lettura sui siti di fiducia). Credo anche che lo stesso Clooney risulti generalmente più apprezzato di Clive Owen e che l'idea di distrarre dai sentimenti compassionevoli aiuti ad ottenere l'approvazione di una fetta maggiore di pubblico (e di critica). Tutto questo è però lavoro d'immagine, più che di sostanza. Nel merito Ragazzi miei mi sembra che possa soffrire di alcuni sviluppi incompiuti - il ruolo marginale di Laura - e di alcune leggerezze narrative - i trasferimenti di Harry. Però impatta dove deve. L'analisi psicologica di quattro generazioni di personaggi (la madre, il marito, il figliastro adolescente e il figlio piccolo) sono tutte efficaci e perfettamente differenziate. La fotografia è di qualità. Le interpretazioni di Clive Owen e del piccolo interprete di Artie sono molto naturali. Bella e poco invadente la colonna sonora (presenti note dei Sigur Rós). Quindi film probabilmente perfettibile, che trovo comunque oggetto di considerazione un po' ingenerosa. Secondo me è emotivamente trascinante. Più di Paradiso amaro.

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