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Il sentiero

Regia di Jasmila Zbanic vedi scheda film

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Questo testo contiene anticipazioni sulla trama.

La recensione su Il sentiero

di laulilla
7 stelle

Gli odi, l’intolleranza, la volontà di vendetta: le macerie delle guerre sono dentro di noi, spesso più difficili da rimuovere di quelle dei muri e delle case crollate. Un film vecchio (2010), ma tornato d'attualità in questi giorni, della regista bosniaca Jasmila Zbanic, Orso d’oro a Berlino nel 2006 per "Il segreto di Esma".

 

 

Amar (Leon Lucev) e Luna (Zrinka Cvitesic) lavorano all’aeroporto di Sarajevo: lui è controllore di volo, lei è hostess. Sono giovani, belli, innamorati e desiderano un figlio che non arriva.
Per nulla rassegnata, Luna decide di sottoporsi all’inseminazione artificiale.

Improvvisamente, Amar viene sospeso dal lavoro per sei mesi, essendo stato scoperto mentre consumava, in servizio, bevande alcooliche.

 

Un fortuito piccolo incidente d’auto, durante una gita fuori porta, gli fa ritrovare un commilitone della guerra di Bosnia: Bahrija (Ermin Bravo), che quasi stenta a riconoscere: si è lasciato crescere la barba e ha un copricapo che gli cela parzialmente la fronte, è diventato un rigido musulmano wahabita ed è accompagnato da una donna velata, il cui manto nero le lascia scoperti solo gli occhi. Bahrija si farà vivo con lui per offrirgli un lavoro a tempo, che gli occuperà proprio il vuoto dei sei mesi lontano dall’aeroporto: dovrà insegnare l’uso del computer ai wahabiti che vivono in un villaggio di tende, su un bel lago bosniaco.
Amar, dunque, lascerà la sua donna, resa inquieta dal presentimento che il distacco non sia provvisorio: teme che l’indottrinamento religioso trovi più di un varco nel cuore del suo Amar.

Egli, infatti, umiliato e prostrato dalla terribile guerra etnica che l’ha privato di un fratello, sarebbe stato sensibile al richiamo della fede identitaria, professata nella sua integrale purezza dai confratelli del villaggio.
La guerra, che costituisce lo sfondo imprescindibile del racconto della regista, ha decimato la popolazione bosniaca musulmana e ha sedimentato odi e dolori incancellabili nel cuore dei sopravvissuti.

Qualcuno aveva reagito guardando davanti a sé, immaginando e progettando un futuro diverso, rinunciando alla vendetta e ricominciando a vivere. E’ il caso di Luna e dei pochi superstiti della sua famiglia: la casa dell’infanzia e dei ciliegi è lontana: si può piangere e rimpiangere, ma la vita che continua richiede nuovi affetti, nuovi spazi e nuove prospettive.

La strada – il sentiero – che vede davanti a sé Amar è diversa: è quella della rivendicazione orgogliosa dell’appartenenza identitaria, in una prospettiva di allontanamento dalla storia dell’occidente e dalle conquiste dei diritti civili; quella indicata da un’ideologia rigida e totalizzante che non potrà che separarlo dolorosamente dalla bellissima Luna e da qualsiasi progetto con lei.
Il film è condotto con sicurezza ed equilibrio e aiuta anche lo spettatore a capire la complessità delle risposte e dei comportamenti di chi, innocente, ha sofferto angherie e ingiustizie.

 

 

 

 

 

 

Di grande rilievo l’interpretazione degli attori, in modo particolare della bellissima ed espressiva Zrinka Cvitesic nella parte di Luna.

 

Film ricuperabile in streaming

Recensione del gennaio 2012 aggiornata per questo sito:

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