Regia di Marco Filiberti vedi scheda film
VOTO : 6++.
Marco Filiberti realizza un film coraggioso, almeno (se non soprattutto) per il suo essere italiano, per le tematiche che mette in luce, peccato solo che un registro complessivamente gestito in maniera egregia presenti alcuni momenti somiglianti al più classico degli autogol che fanno perdere in maniera banale qualche punto di merito.
Ciò nonostante i pregi hanno la meglio sui difetti (almeno numericamente, non tanto come picchi, positivi e negativi che siano) e mi sento di consigliarne la visione.
Due coppie di amici stanno trascorrendo una piacevole vacanza al mare in compagnia fino a quando non giunge David (Thyago Alves), figlio di Shary (Michela Cescon) e Diego (Alessandro Gassman).
Infatti Matteo (Massimo Poggio), affermato psicologo e sposato con Francesca (Maria de Medeiros), s’innamora perdutamente del giovane focalizzando sui di lui tutta la sua attenzione, portandolo così anche ad atteggiamenti impossibili da sopportare per Francesca.
Film riuscito nella sua componente principale, ovvero l’amore omosessuale che viene affrontato in maniera disinvolta e senza preconcetti; si parte molto bene (disinvolto e ben preparato l’ingresso in campo dei diversi protagonisti con momenti leggeri molto gradevoli) e trova molte idee di contorno di discreta sostanza in grado di sostenere la storia principale sfruttando un numero di spazi scenici limitati.
Peccato solo che non manchino scivoloni in piena regola, con alcuni momenti che vorrebbero essere topici e che invece sono troppo sovraccarichi e finiscono con l’apparire troppo costruiti e quasi per niente naturali (e questo fa da contraltare alla naturalezza con la quale molte altre emozioni sono rappresentate), vedi per esempio il ritrovamento del cadavere sul bagno asciuga o la litigata tra Shary e Diego quando parlano degli atteggiamenti di David.
Difetti che riguardano prevalentemente alcuni dettagli, ma che ho trovato particolarmente irritanti, un vero peccato perché per il resto il lavoro di Marco Filiberti ha un sapore particolare, non solo per la scelta del tema portante, ma anche per un certo gusto estetico (vedi per esempio il finale tra musiche d’impatto, il tramonto e le onde del mare) e per la capacità di gestire un cast di buon livello, sia numerico che per la qualità, soprattutto in relazione al budget a disposizione.
Insomma questo “Il compleanno” avrebbe potuto essere un gran bel film, ma per colpa di alcuni errori veniali si ritrova parzialmente penalizzato.
Discreto con un po’ di rammarico.
VOTO : 6++. Ha alcune felici intuizioni, ma compie anche alcune scelte (non tante comunque) davvero banali e poco convincenti.
VOTO : 6+. Quando deve fare il simpatico funziona.
VOTO : 6++. Abbastanza brava ed intensa, ma non sempre.
VOTO : 6++ Discreto in un ruolo non facilissimo.
VOTO : 6+. Compie il suo dovere.
VOTO : 6. Presenza secondaria di tutto rispetto.
VOTO : 6. Piccola partecipazione in un paio di scene.
VOTO : 6++. Oggetto del desiderio del film che si muove con disinvoltura.
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