Regia di Marco Filiberti vedi scheda film
Una nuova piccola perla per l'italica cinematografia, questa di Marco Filiberti, già autore di un esordio coraggioso, sincero e ben riuscito, quel Poco più di un anno fa - Diario di un pornodivo.
Il compleanno è un'opera ambiziosa, densa di riferimenti cinematografici e musicali illustri, ma di fronte a tali modelli (Visconti, Sirk, il Pasolini di Teorema, Wagner), Filiberti esce con dignità, riuscendo a gestire mirabilmente i numerosi umori in campo e non scadendo mai nel ridicolo.
Il soggetto è la passione incontenibile, un desiderio lancinante di dover rendere giustizia all'amore, all'erotismo e alla bellezza pura e semplice che travalica i confini castranti delle regole artificiose e delle nette distinzioni. Le basi melodrammatiche arrivano a momenti di una forza erotica che così travolgente e tangibile si è vista e percepita molto raramente al cinema.
Tristano e Isotta di Richard Wagner è l'opera che fa da nume principale, proprio perché esempio supremo di una concezione tragica e delirante del desiderio, sotto il giogo implacabile del destino e all'insegna delle ultime parole di Isotta: senza coscienza, suprema voluttà! E proprio con i meandri più profondi dell'inconscio deve fare i conti lo psicanalista Massimo Poggio, in una strabiliante e logorante prova di abbagli e bruciori passionali.
Filiberti fa vibrare ogni corda dell'anima, dal registro comico a quello tragico, dalla dolcezza all'ira, alla tensione erotica, e riesce a far convivere il sostanziale approccio realistico, concreto e carnale dell'immagine con l'atmosfera teatrale, che dal teatro vero e proprio della rappresentazione pare irrompere anche nel breve notturno al mare tra Poggio e Thyago Alves: un'atmosfera quasi irreale con quella enorme luna lucente sullo sfondo.
Una menzione speciale va fatta per la musica originale di Andrea Chenna, anch'essa fortemente cromatica ma più rivolta verso una evocazione torbida, spettrale e insieme sinuosamente lirica, con ampie e inquiete evoluzioni melodiche affidate in particolare a oboe e violoncello nei momenti di maggior sviluppo interiore del desiderio e di maggior tensione psicologica.
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