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Le margheritine

Regia di Vera Chytilova vedi scheda film

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La recensione su Le margheritine

di steno79
9 stelle

"Le margheritine" di Vera Chytilova è un film davvero singolare, bizzarro, inclassificabile, purtroppo ben poco conosciuto nel nostro paese. Riconosco che questa pellicola ha attirato la mia attenzione cinefila solo di recente, quando si è classificata al 28esimo posto del recente sondaggio dei migliori film della Storia del cinema del BFI, e la circostanza di averne trovato una buona copia sottotitolata su YouTube mi ha convinto alla visione. Si tratta di un'opera per molti versi originale e sovversiva, sia nei contenuti evidentemente allegorici che esprime, sia nell'uso del linguaggio cinematografico, che raccoglie il meglio della lezione delle Nouvelles vagues dell'epoca, unito a un evidente richiamo al Surrealismo e al Dadaismo. Non c'è una trama ma solo un accumulo di situazioni che vedono come protagoniste le due giovani, entrambe di nome Marie, che decidono di essere cattive in un mondo marcio e si danno come obiettivo quello di sedurre uomini anziani, creare situazioni in cui si prendono beffe soprattutto del genere maschile, operare sottili sabotaggi di uno spettacolo di cabaret e distruggere un banchetto luculliano... La Chytilova non fa sconti a nessuno, sceglie molto spesso una sana cattiveria di taglio anarchico/bunueliano che si pensava impossibile sotto un regime comunista negli anni 60, costruisce inquadrature elaborate che spesso hanno l'eloquenza visiva e cromatica di tele dallo spiccato gusto "pop" di ascendenza warholiana. Il film è un calderone di idee e di invenzioni perfino contraddittorie che trovano la sintesi in una messa in scena esplosiva, folle e sopra le righe, a tratti forse un po' gratuita negli accostamenti di immagini proposti dal montaggio, ma sempre governata con suprema intelligenza dei tempi filmici e di notevole risalto figurativo. Un film difficile, che può essere interpretato in svariati modi, da cui trasuda un'ansia di libertà e di sovversione di un ordine costituito che si può definire anche femminista e che non pote' non dare fastidio ai burocrati del regime, costringendo la regista ad una pausa lavorativa di diversi anni (nulla in confronto alla persecuzione di colleghi come Paradjanov). Un film nettamente di regia in cui il contributo delle due attrici resta comunque essenziale, volti per noi ovviamente sconosciuti ma perfette nell'incarnare l'essenza ambigua, capricciosa e ugualmente affascinante delle due eroine. La disarticolazione stilistica di "Le margheritine" resta un unicum nella Storia del cinema, non solo dei paesi dell'Europa dell'est, e il film un rompicapo a suo modo geniale che ha creato nuove forme espressive, anche se da noi lo avranno visto veramente pochissimi eletti.

Voto 9/10

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