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Horror Express

Regia di Eugenio Martin vedi scheda film

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La recensione su Horror Express

di undying
3 stelle

Un confuso horror-con deriva fantascientifica- frutto di co-produzione tra Spagna e Gran Bretagna che tenta (inutilmente) di imitare taluni titoli Hammer. Il regista riesce a sprecare un buon cast, mettendo in scena una brutta sceneggiatura senza alcuna personale tecnica. Anonimo, oggi datato, pur se stranamente apprezzato dai nostalgici.

 

Cina, all'inizio del Ventesimo Secolo. Il ricercatore Saxton (Christopher  Lee) rinviene tra i ghiacci i resti di una antica creatura antropomorfa. Per trasportarla in Europa la rinchiude in una enorme cassa facendola viaggiare lungo la transiberiana. Sul treno qualcuno, motivato da intenzioni furtive, forza la serratura dando inizio ad un incubo che coinvolge gli ignari viaggiatori, tra i quali la contessa Irina, accompagnata da padre Pujardov (Alberto De Mendoza). La creatura, infatti, è viva e, tramite gli occhi, si impossessa dei ricordi e delle conoscenze delle vittime. Saxton, supportato dal dott. Wells (Peter Cushing) arriva ad una fantascientifica spiegazione allorché scopre che nella pupilla del mostro sono impresse immagini captate dallo spazio profondo. 

 

Alberto De Mendoza

Horror Express (1972): Alberto De Mendoza

 

"La memoria del mostro non risiedeva nel cervello ma nel fluido visivo dell'occhio." (dott. Wells / Peter Cushing)

 

Il maldestro (almeno in questa circostanza) quanto prolifico regista spagnolo Eugenio Martin dirige una decorosa (per budget) co-produzione con la Gran Bretagna, avendo a disposizione un cast stellare per l'epoca con Cushing, Lee e Telly Savalas a pari merito di importanza. Anche il set è stato allestito con cura, cosicché le riprese del treno in esterno, decisamente efficaci nell'evocare la metafora di una "gabbia" lanciata a folle velocità nelle tenebre notturne, si accoppiano felicemente con le riuscite scene splatter, piuttosto forti per l'epoca. E proprio in certe "sincronicità" sta l'interesse che si è venuto a creare attorno a questo (ben brutto) film. Le più importanti riguardano nientemeno che Dario Argento: circa a metà pellicola si assiste agli studiosi che, analizzando l'occhio della creatura, rinvengono le ultime immagini rimaste impresse sulla retina. Impossibile non pensare che gli sceneggiatori avessero ben presente Quattro mosche di velluto grigio, dell'anno precedente. Per quanto riguarda invece il citato splatter, le scene di sangue evocano, nientemeno, che successive sequenze quasi analoghe poi riproposte (assai meglio, va detto) dal buon Lucio Fulci: dagli occhi bianchi senza pupille che determinano lo stato di cecità cui vanno incontro (affrontando le tenebre) i due sfortunati protagonisti de L'Aldilà (David Warbeck e Catriona MacColl), alle lacrime di sangue versate dagli sventurati personaggi che incontrano il prete maledetto (padre Thomas) in Paura nella città dei morti viventi. Ecco, sotto l'aspetto delle influenze (in uscita e in entrata) Horror express merita sicuramente di essere ricordato perchè invece, dato anche l'incerto percorso di genere (un po' fantascienza, molto horror e un pizzico di avventura) e il brutto evolversi della sceneggiatura... come prodotto di intrattenimento è decisamente male invecchiato.

 

Telly Savalas

Horror Express (1972): Telly Savalas

 

Curiosità 

Una versione (al limite del plagio) a fumetti del film venne proposta nelle edicole dalla casa editrice Edifumetto di Renzo Barbieri. Precisamente nell'albo n. 1 (anno IV) di Vampirissimo, uscito nel gennaio del 1975 ed intitolato Il treno degli orrori. La sceneggiatura originale del film viene ripercorsa pedissequamente, con licenza sui diversi connotati dei protagonisti, e con inserti erotici squisitamente divertenti come, ad esempio, il trattamento sadico (a base di frusta) che la contessa Irina riserva a padre Pujardov. Va da sé che tra film e fumetto è decisamente più intrigante quest'ultimo, non foss'altro per la intrinseca componente sleazy, che almeno oscura i buchi di una trama inenarrabile.

 

Peter Cushing

Horror Express (1972): Peter Cushing

 

Horror express è disponibile in un modesto Dvd targato Mosaico. Il master non è malvagio, sorvolando su diversi salti di pellicola, mentre è invece sballato il formato 1.33:1 (ovvero un orribile 4:3). Audio stereo decoroso ma non certo esaltante. La casa ha fatto molto di peggio. La durata della versione è pari ad 1h22m20s.

 

scena

Horror Express (1972): scena

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