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La Principessa e il Ranocchio

Regia di Ron Clements, John Musker vedi scheda film

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La recensione su La Principessa e il Ranocchio

di FilmTv Rivista
6 stelle

Un classico istantaneo, il nuovo capolavoro di John Musker e Ron Clements. Autori di La sirenetta, Hercules e soprattutto Aladdin con La principessa e il ranocchio mettono in campo una magistrale capacità di reinvenzione del tocco Disney dimostrando che rinnovarsi nella tradizione non solo è possibile ma, qualche volta, persino auspicabile. Si guarda indietro con orgoglio e si cita con affetto. Il bestiario di La principessa e il ranocchio deriva in linea diretta da Il libro della giungla e l’alligatore Louis omaggia l’orango jazzofilo e l’orso Balou. C’è ovviamente Cenerentola. La lucciola Raymond, innamorata della sua stella Evangeline, rinvia al mondo di Peter Pan. I sogni di Tiana, diventare proprietaria di un ristorante tutto suo, sono invece quelli delle eroine emancipate della commedia americana - da Claudette Colbert a Rosalind Russell - ma il tratto omaggia Dorothy Dandridge e Halle Berry. Il principe Naveen, fatuo come nella migliore tradizione dei George Sanders e Tyrone Power, cerca moglie ma non è Eddie Murphy. L’infido servitore del rampollo, pingue come Eugene Pallette, e gli agenti immobiliari che mirano al contante piuttosto che a un buon investimento, segnalano che la crisi economica è stata avvertita anche in casa Disney. Non a caso sono le striature horror di Taron e la pentola magica che avvolgono il mondo del Dr. Facilier che promette anime in cambio di terra. E poi c’è New Orleans. Una New Orleans fatta di battelli a vapore e paludi, di quartieri francesi e razze che si mescolano al ritmo di swing. Infatti il ricordo del minnelliano Due cuori in cielo avvolge il bayou incantato dove non mancano nemmeno feroci redneck. Una città fatta di ombre e sapori. Un omaggio commosso e generoso che mira direttamente alla ricostruzione ultima della Big Easy devastata da Kathrina e dalla mancanza di soccorsi. Un potentissimo atto di paramnesi che s’insinua sovversivo nella più rassicurante affermazione del perseguimento della felicità disneyana. E se La principessa e il ranocchio fosse il migliore dei mondi possibili?

 

Recensione pubblicata su FilmTV numero 50 del 2009

Autore: Giona A. Nazzaro

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