Regia di David Lynch vedi scheda film
Secondo, interessante cortometraggio diretto da un giovanissimo David Lynch. Lo stile onirico e distorto che lo renderanno celebre fanno qui già capolino.
Narra la leggenda che David Lynch, all'epoca ventiduenne, girò questo cortometraggio (il suo secondo, dopo “Six Men Getting Sick (Six Times)” prendendo spunto da un brutto sogno fatto dalla nipotina di sua moglie Peggy (quest'ultima peraltro appare nel corto). Lo stile onirico e distorto che caratterizzerà l'intera carriera del cineasta del Montana è qui già presente, anche se la ridottissima durata del film può rappresentare solo un aperitivo per quel che verrà in seguito. Curioso il modo in cui Lynch finanziò questo suo secondo lavoro: si racconta che l'anno prima avesse convinto un suo ricco compagno di studi a investire mille dollari nell'acquisto di una camera di seconda mano con cui girare un breve film d'animazione. Tale progetto fallì ma l'improvvisato mecenate disse comunque a Lynch di tenere pure i soldi avanzati (circa la metà), e furono proprio questi 500 dollari alla base di “The Alphabet”.
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