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Fatal Agents

Regia di Jean-Paul Salomé vedi scheda film

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riccardo III

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Questo testo contiene anticipazioni sulla trama.

La recensione su Fatal Agents

di riccardo III
8 stelle

Un commando parte alla volta della Francia per una missione. Fin qui niente di nuovo, anzi. Il problema è che i membri, capo a parte, sono donne. E che donne: un cecchino professionista che nei ritagli di tempo fa l'infermiera altrettanto bene, una prostituta omicida con un cinismo e un coraggio a tutta prova, un'esperta di esplosivi molto coquette, un'ex soubrette che servirà da esca, visto che è stata l'amante del nazista nemico. A far corona, un'infiltrata ebrea italiana, un ufficiale francese molto tradizionalista (il capo, nonché fratello del cecchino, con cui ha un rapporto splendido nel suo realismo) e il temibilissimo nazista, tanto più raccapricciante quanto indifferente agli orrori che perpetra (in prima o per interposta persona), il classico piccolo borghese "uomo del dovere", che il regime hitleriano prima e la guerra poi hanno innalzato alle desiderate vette. La missione, compiuta con grande sangue freddo, non riuscirà però completamente; seguiranno complicazioni, in cui le protagoniste saranno tutte, nessuna esclusa, messe a durissima prova. I personaggi femminili sono scritti e recitati benissimo, e la caratteristica forse più importante che li accomuna è un eroismo autentico: non c'è un briciolo di retorica, né tantomeno di arroganza o di superomismo e nessuna perde mai quel barlume di umanità e di solidarietà indispensabile a ogni persona che voglia dirsi tale (molto bella, a riguardo, la scena in appartamento con Louise tacciata proprio di eccessiva durezza). A proposito di Louise (il cecchino): che personaggio!!! Si trova a perdere marito, fratello, patria, il tanto sospirato figlio, che viene abortito a furia di pugni - nonché la possibilità di averne altri - eppure sarà proprio lei, indistruttibile, a entrare in quella chiesa dove aveva giurato di non mettere mai più piede per accendere un cero in ricordo delle sue compagne, combattenti che hanno sofferto e sono morte orribilmente. Per essere ignorate, va da sé.

Cosa cambierei

Il titolo italiano, in quello pseudo-inglese buono per i gonzi nostrani. Vorrei inoltre segnalare una censura (nei sottotitoli e immagino anche nel doppiaggio): "qui voulez-vous que je baise?" ("chi volete che scopi?") diventa "chi volete che uccida?".

Su Jean-Paul Salomé

Mantiene un ottimo ritmo, ma non ha una gran tocco. Le sue scelte eccessive in fatto di fotografia, che ho notato in opere precedenti, riemergono nella scena di morte della François, rendendola artificiosa.

Su Sophie Marceau

Mai stata una sua fan, ma qui ha fatto un lavoro egregio.

Su Julie Depardieu

Forse la migliore del cast, con quella faccia di bronzo e un coraggio tremendo.

Su Marie Gillain

Particolarmente toccante la fine del suo personaggio, di cui sa rendere molto bene la dolcezza.

Su Déborah François

Il personaggio forse più umano, nella sua ingenua vacuità e vulnerabilità.

Su Moritz Bleibtreu

Bravissimo come al solito, e mi ha fatto pure schiattare d'invidia, visto che passa da una lingua all'altra (tedesco, francese e inglese) col massimo aplomb.

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