Regia di Woody Allen vedi scheda film
Oscena spazzatura americana. Un inno alla immoralità, alla dissolutezza e al vizio.
Un vecchio quaquaraquà paranoico dall'ego smisurato si lascia circuire da, e circuisce a sua volta, una giovanastra campagnola in fuga da casa. Nessuno può mai avere alcun dubbio che questo sia l'epilogo del fortuito incontro. Ma è poi così fortuito? Tutto sembra così falso: le chiacchiere inutili, le situazioni prevedibili.
E così arriva la mamma di lei che mette al corrente la figlia di aver perso casa e marito, in fuga con la sua migliore amica. Un altro cliché. Il protagonista stesso ammette che l'uso del cliché può essere utile talvolta per esprimere un concetto, quasi per giustificarne l'abuso che ne viene fatto nel film. La mamma si inginocchia e prega per lei e sua figlia per cui da subito si prodiga perché disonori il matrimonio, a suo parere, e non solo suo, grottesco.
In séguito arriva anche il padre, pentito della scappatella, si inginocchia e prega anche lui, perché il regista vuole comunicarci quanto in fondo e in origine il matrimonio fosse fondato su quei solidi principi cristiani che si appresta a sbeffeggiare.
E così da lì a poco la mamma procura un amante a sua figlia, instaura un ménage à trois e allestisce mostre fotografiche pornografiche, mentre il papà si scopre omosessuale.
Il vecchio quaquaraquà? Si butta dalla finestra e cade sulla sua futura amante.
L'ronia è tutta mia, credetemi. Il film tenta di comunicare tutto ciò nella più assoluta serietà.
Perché stupirsi poi? Se lo fate siete dei cattolici bacchettoni e per di più omofobi.
Non ci sono commenti.
Ultimi commenti Segui questa conversazione
Commenta