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Katyn

Regia di Andrzej Wajda vedi scheda film

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La recensione su Katyn

di pietrosjan
3 stelle

Cominciando dalla descrizione del trama – già un errore: non più di 20 mila soldati, ma più di 20 mila ufficiali, solo a Katyn, quasi tutti di riserva, cioé fior fiore della "intellighentsia" polacca dei territori est, occupati il 17.9.1939 dalla Russia bolshevica di Stalin. Il massacro è stato perciò il tentativo abbastanza riuscito del governo sovietico di tagliare la testa alla nazione nel momento dell'inizio di quello che doveva essere un'annessione perenne della Polonia all'Unione Sovietica, e risultante da essa trasformazione di ogni cittadino di uno stato libero e democratico in un uomo sovietico, cioè quello che non osa e non sa pensare con la propria testa, bensì agisce secondo le quotidiane istruzioni dategli dai giornali, dalla radio, dal commisario politico, insomma, secondo la "saggezza della tappa attuale". Tale uomo non analizza le istruzioni dategli, spesso contradittorie, sa che sono sempre quelle giuste, anche se dicono un giorno di denunciare il vicino di casa, amico di vecchia data, o ucciderlo perche nemico del popolo. 

In questo contesto il film di Andrzej Wajda, il regista polacco laureatosi servendo il regime comunista i negli ultimi 25 anni il grande sostenitore dei postcomunisti, trasformatori-padroni dell'Europa dell'Est, ha più disinformato il pubblico desideroso di avere finalmente un film sul tema, che non contribuito alla conoscenza della vera storia. Il regista, che sostiene di aver suo padre tra le vittime di Katyn, cosa non provata, ha voluto mostrare il Sovietico (Russo) "buono", gli ufficiali ribelli e testardi, personaggi poco convincenti e stereotipati, le loro donne preocupati e sofferenti. Forse solo l'ultimo episodio è mostrato in maniera più o meno veritiera. Ma anche qui non si sente la dimensione del crimine contro l'umanità e in netto contrasto con i trattato di Ginevra sui prigionieri di guerra, osservato da tutti i belligeranti tranne che dalla Russia bolshevica. Andrzej Wajda, un regista dal primo film anti-polacco e buggiardo - basta ricordare il famoso "Kanal", dove suggerisce, che sono i ribelli polacchi a provocare l'invasore tedesco nazista, le "Nozze" ("Wesele") dove mostra al rovescio i personaggi del dramma nazionale di Wyspianski, e tanti altri film... È stato detto, che "Katyn" è stato filmato da Wajda, perché nessun regista del campo patriottico possa girarlo. Infatti, quando è stata sollecitata e proposta un'altra produzione sul tema 'Katyn", Wajda disse "Come, il film è già stato girato, non servono altri!". Lo stesso metodo è stato applicato in Polonia per raggirare le domande degli ex-esiliati in Siberia che volevano un film sulle loro sofferenze nella 'terra disumana'. Un regista, ex pupillo del regime comunista, Zaorski, fece un film intitolato "La Siberiade Polacca", girato secondo le memorie di un esiliato diventato dopo ma guerra per opportunismo comunista, dunque abastanza smorzato, e in cooproduzione con la Russia di Putin - un nostalgico del comunismo. Come risultato - i Polacchi, gli esiliati - vittime del totalitarismo sovietico, non hanno ricevuto un film su di loro, e la via per la produzione di un film veritiero è stata sbarrata:  "Come, il film è già stato girato, non servono altri!"...  

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