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Stella

Regia di Sylvie Verheyde vedi scheda film

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La recensione su Stella

di supadany
8 stelle

VOTO : 6/7.

Film semplice per la struttura, ma che riesce a seguire con notevole naturalezza un anno scolastico della giovane Stella, con i suoi problemi, le sue scoperte ed un contesto familiare molto difficile per una ragazzina della sue età.

Stella vive nella periferia di Parigi all’interno di un bar gestito dai genitori con alcune stanze annesse dove trovano riparo sbandati di ogni tipo.

E così la bambina impara un linguaggio scurrile (parolacce a tutto spiano) e comportamenti non proprio ortodossi (è predisposta ad usare le mani per menare) che le creeranno delle difficoltà quando comincerà l’anno scolastico in un ambiente molto più borghese e composto, per lei una possibilità reale di cambiare aria.

Parte male con i voti, ma durante l’anno trova una vera amica (il rapporto centrale rimane l’amicizia), diventa fisiologicamente donna, scopre cosa vuol dire essere innamorati ed alla fine si rimette in carreggiata anche a scuola.

Intanto intorno a lei non tutto fila per il verso giusto.

Scorre molto bene il film di Sylvie Verheide, i 95 minuti della pellicola volano veloci, non tanto perché non succeda niente, quanto perché le vicende della piccola Stella sono raccontate con spontaneità e senza particolari artifici.

Così questo scorbutico personaggio (molto brava l’attrice), con tutti i suoi pregi e difetti, ha un’evoluzione rapida (forse un po’ troppo in certi aspetti che potevano trovare maggior spazio), ma comunque gestita con ordine e con echi di film anche diversi dalla sostanza da questo (un paio di scene delle feste di compleanno ricordano “Il tempo delle mele”).

Probabilmente si poteva anche elaborare meglio qualche passaggio, vedi la crisi tra i genitori e soprattutto la disavventura con un adulto adescatore (non tanto per quanto viene mostrato quanto per il dopo), ma complessivamente il percorso formativo centrale (esemplificativa l’ultima scena) si può definire riuscito.

Insomma niente di eccezionale, ma comunque si tratta di una sincera boccata di aria fresca e dimostra, una volta di più, che si può anche godere di piccole storie dove si parla di vita vera.

Gradevole nel bene e nel male.

Su Sylvie Verheyde

VOTO : 6/7.
Regia semplice, come la storia che rappresenta, ma anche molto scorrevole e con alcune buone intuizioni.

Su Léora Barbara

VOTO : 6,5.
Convincente.

Su Benjamin Biolay

VOTO : 6+.
Più che sufficiente.

Su Guillaume Depardieu

VOTO : 6+.
Ruolo defilato, comunque interessante.

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