Regia di Sandro Baldoni vedi scheda film
Antonio, romagnolo esterofilo, desidera con tutte le forze realizzare, nella sua amata Londra, il sogno di una vita: aprire il ristorante che avrebbe fatto l’orgoglio di suo padre. Per questo scommette denaro su qualsiasi cosa. La moglie poco comprensiva e i due figli bamboccioni per lui sono un peso. Intanto Raniero, un misterioso riccone scortato da sikh, lo segue ovunque, fino a proporgli un affare: pagherà Antonio per farsi uccidere da lui e potersi così reincarnare. È tornato, finalmente, Sandro Baldoni, il regista pubblicitario che ha fatto del surreale e della satira sul contemporaneo la sua cifra stilistica (e anche etica, verrebbe da dire). Nella trama assurda e spiazzante di Italian Dream tornano, gonfi di amarezza, il paradosso dell’immagine della carcassa abbandonata dell’Italicus in Strane storie e il cinismo sconfinato e consumista di Consigli per gli acquisti. L’affanno spasmodico per l’affermazione, l’assenza totale di moralità e progettualità individuale hanno infettato senza appello il Paese reale, deresponsabilizzato e proiettato su sogni piccoli e meschini. Bel duello tra coprotagonisti: un Ivano Marescotti tragicomico, perfetto uomo medio e un sulfureo Teco Celio.
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