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Onibaba. Le assassine

Regia di Kaneto Shindo vedi scheda film

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La recensione su Onibaba. Le assassine

di Debussy
10 stelle

Scappano i naufraghi di tutte le guerre, in questo canneto che pare un mare in burrasca; scappano, anime perse di eserciti in fuga, dritti nella trappola di sirene assassine. E’ normale essere belve in un’era inumana, in cui la sopravvivenza diviene misura di ogni morale; quando la fame di cibo è ferocia, e quella di sesso è un corpo che brucia . E due assassine attraversano questo tempo, in giorni fatti di agguati e ricettatori, e notti madide di sudore e desiderio. A spezzare questa attesa -senza attesa- arriverà un traditore; pronto a rompere le gerarchie della tradizione, ed a scatenare, con la sua carnalità ingorda ed amorale, passioni febbrili e gelosie, folli corse nella notte e superstizioni ancestrali. Eros e Thanatos, in un bianco e nero che enfatizza il conflitto, la paura , la voglia. L’orrore soprannaturale di un Demone, e di una maledizione; l’orrore vero del buio dell’animo umano. Fuggono corpi nudi in un labirinto di canne, in un eterno Medioevo giapponese che arriva all’oggi. Sotto il mascherone dell’Onibaba, i volti piagati dalle radiazioni nucleari; la voragine di tutte le guerre ad inghiottire ancora mille volte l’umanità dell’Umanità, o quel che ne resta.

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