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Frontiers

Regia di Xavier Gens vedi scheda film

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La recensione su Frontiers

di luposolitario
2 stelle

Nel momento in cui scrivo ci sono già 10 recensioni negative, ma lo devo dire anche io: CHE CAGATA ALLUCINANTE!
Frontiers è Il bosco fuori dei francesi. Quel tipo di film che quando il regista decide di debuttare con un horror non si domanda cosa faccia paura alla gente oggi (nella realtà), ma semplicemente pesca a piene mani nel genere cinematografico, facendo la temuta "impepata de cozze" (Boris docet). Così viene fuori l'ennesimo Non aprite quella porta fuori tempo massimo, senza alcuna variante significativa e completamente privo di ironia. Sì, perché Xavier Gens non solo si prende sul serio ma ci ammorba anche con continue musiche drammatiche, dimenticando che l'horror non deve commuovere ma spaventare. Giacché ci sta, nel film inserisce anche un po' di action con tanto di sparatorie, inseguimenti automobilistici e inquadrature frenetiche in cui non si capisce nulla e lo spettatore ne approfitta per guardare l'ora. [Faccio finta di non cogliere i rimandi a Le iene] Il Frusciante ha scritto che nel film c'è della critica sociale: effettivamente abbiamo un padre nazista, probabile raffigurazione del Presidente, a capo di un porcile (la Francia). Tutto il resto è caos. Avrei avuto la stessa idea pure io, in terza elementare. Ma forse l'avrei sviluppata meglio. Non mi si venga poi a dire che c'è del genio nel non avere inserito dei personaggi completamente positivi, perché già Dal tramonto all'alba aveva per protagonisti dei criminali o meglio ancora possiamo prendere un film dell'anno precedente, Hell's fever: l'horror di Alessandro Perrella è praticamente identico nella struttura a quello di Xavier Gens, eppure non credo ci sia qualcuno disposto a difenderlo perché dominato dalla caoticità e dai cattivi. La verità è che ci ho messo più tempo io a guardare Frontiers, che Gens a scriverlo. Non mi dilungherò sulle incongruenze della trama e della psicologia dei personaggi (ci sarebbe da farne un trattato), né divagherò su come lo stile visivo realistico di molti classici (da La notte dei morti viventi in poi) non implichi il cercare del realismo nella trama (l'horror è un genere fantastico). Sforzandosi proprio di salvare qualcosa in questo film, si potrebbe ricordare la citazione di La passione di Giovanna D'Arco. In realtà è del tutto sterile anche quella e messa là per toccare il cuore. Inutile prendermi in giro: ho pagato il dvd solamente un euro, ma è stato lo stesso un pessimo affare!

Sulla trama

Mentre le periferie parigine bruciano, quattro ragazzi fanno una rapina (non si sa dove). Braccati dalla polizia, uno viene colpito. Riescono a scappare (non si sa come). Con loro c'è la sorella del ferito (non si sa perché). Partono tutti in auto, in direzione della frontiera, tranne il ferito che muore in ospedale. Non avendo mai visto Psycho, si rifugiano in un ostello. Ovviamente non hanno mai visto neanche Hostel e fanno la fine del topo, perché a ospitarli è la versione tarocca della famiglia di Leatherface. Se volete sapere come andrà a finire basta guardare un qualsiasi altro horror.

Sulla colonna sonora

Patetica.

Su Xavier Gens

Tutta fumo e niente arrosto. Un mix di videoclip e videogame. 

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