Regia di Charles Guard, Thomas Guard vedi scheda film
Remake di un film coreano, questa pellicola scorre veloce senza vicoli ciechi e punti morti, sorretta da un alone di mistero in grado di tenere lo spettatore con il fiato sospeso fino all'eccezionale colpo di scena finale. Un film sotto alcuni punti di vista ''raffinato'' senza scene rozze, volgari, disgustose o involontariamente comiche. Un film che esplora forse alcuni lati poco piacevoli della mente umana, le invidie, le gelosie, l'impulsività e l'incapacità di usare la ragione. La protagonista Emily Browning sa dare al proprio personaggio la giusta dose di antipatia, da tipica ragazzina adolescente vizziata, che pur avendo un atteggiamento da angelo immacolato è eticamente corrotta. Tuttavia la Browning forse è troppo minuta per un ruolo del genere, è alta appena 1,55 cm e mi pare altamente improbabile che una ragazza così esile e mingherlina riesca a fare quello che fa nel film, l'ossessione del mondo dello spettacolo americano per le attrici alte al massimo 160 centimetri in questo caso rende assurda la trama; nel nostro paese il mondo dello spettacolo sceglie ragazze tra il metro e 65 ed il metro ed 80 alte e robuste paradossalmente più adatte per una trama del genere. Tuttavia dal punto di vista della recitazione tutti gli attori se la cavano molto bene, il regista pure, alla fine il film mescola elementi di cinema horror, thriller, noir e giallo con la giusta suspence. Voto: 7.
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