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Nightmare Detective

Regia di Shinya Tsukamoto vedi scheda film

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AndreaVenuti

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La recensione su Nightmare Detective

di AndreaVenuti
9 stelle

Nightmare Detective è un film giapponese del 2006 scritto, diretto, fotografato, montato ed ideato da Shinya Tsukamoto.

Il film ha avuto un seguito nel 2008, sempre realizzato da Tsukamoto.

Il film è visibile legalmente e gratuitamente sulla piattaforma streaming VVVVID.

 

Sinossi: Nel quartiere di Adachi (Tokyo) si registrano diversi suicidi alquanto macabri; la polizia dopo averli catalogati appunto come suicidi, incomincia ad avviare delle indagini in quanto le vittime prima del gesto estremo avevano tutte effettuato una chiamata ad un medesimo numero.

La detective Kirishima (Hitomi) incaricata di risolvere il caso si rivolge al sensitivo Kagenuma, il quale è in grado di entrare nei sogni altrui ma ovviamente non sarà semplice risolvere l'enigma e catturare il reale responsabile...

locandina

Nightmare Detective (2006): locandina

«Questo ed altri suoi film, come A Snake of June e soprattutto Vital, sono discese dentro il corpo, sortite dentro l'anima [...] Tsukamoto come un palombaro, si cala nelle ossessioni, nei giochi, nell'amore, nell'odio, si cala nella possibilità di vivere o sopravvivere alla morte o di soprammorire alla vita, è veramente un cinema mai visto» 

 

Cosi si espime Ghezzi in riferimento a Nightmare Detective. 

Ho deciso di iniziare la mia breve analisi riportando questi concetti del celebre studioso poichè nessuno più di lui è riuscito a comprende e decifrare l'enorme talento visionario e contenutistico del regista nipponico e visto che stiamo parlando di un film che ha ottenuto un ottimo successo commerciale in Giappone (cosa rara per Tsukamoto) i più giovani potrebbero pensare ad una pellicola minore del regista, sbagliando clamorosamente.

Nightmare Detective è di una complessità ardità e presenta diversi livelli d'interpretazione, oltre ad essere ricca di contenuti.

 

Sicuramente Tsukamoto in questo film ha abbandonato alcuni ingredienti appartenenti al suo linguaggio; lo spirito cyberpunk dell'esordio oppure la tanto acclamata simbiosi tra carne e metallo non sono presenti, tuttavia determinati concetti rimangono ben visibili in superficie.

L'importanza del corpo come strumento di ribbellione, il ruolo opprimente della megalopoli o le tantissime storture della società moderna, sempre più capitalista ed opportunista, sono macigni difficili da dimenticare e tutto ciò viene rappresentato attraverso un cinema di genere (l'opera rientra nella categoria del j-horror) ma incredibilmente personale ed autoriale.

A proposito di genere ed autorialità, l'inizio del film è un ottimo catalizzatore.

L'opera si apre mostrandoci il rientro a casa di un salaryman di mezza età che vive in un'abitazione  angusta, sporca, con un mobilio povero e decadente; il soggetto si appresta a consumare una veloce cena e subito notiamo un particolare tetro ossia una chioma di capelli appesi al muro.

A questo punto, improvvisamente un uomo striscia via da sotto il tavolo ed inzia una conversazione con il soggetto e capiamo come la chioma al muro appartenga alla figlia mai avuta dal salaryman; come se non bastasse poco dopo comprenderemo di aver assistito al sogno di quest'ultimo.

Tornati nella realtà l'uomo è morto mentre il giovane misterioso no, si tratta di un ragazzo con poteri soprannaturali che ha provato ad aiutare il soggetto afflito da una condizione famigliare opprimente ed infatti i parenti intorno a lui non provano un minimo dispiacere per la sua dipartita anzi sono arrabbiati poichè non sono riusciti a storcergli il denaro dell'eredità.

Sequenza complessa, articolata, che ci mostra una tipica famiglia disfunzionale dove l'amore è ormai surclassato dal denaro girata inizialmente come un j-horror molto elegante.

 

Nella sequenza successiva vedremo una Tokyo notturna seguita da una serie di voci fuoricampo di cittadini depressi e disperati a tal punto da voler morire, ed ecco che si inserisce uno dei temi principali del film: il suicidio.

Tsukamoto mette in scena personaggi deboli, il più delle volte abbandonati da famiglie ed istituzione ed il suicidio risulta essere la soluzione più semplice dei loro problemi.

Il killer stesso (interpretato dal regista) almeno inizialmente potrebbe essere un'allusione ad uno sistema sociale assente che addirittura spinge le persone a suicidarsi (troppo lavoro, pressioni enormi, particolari imposizioni, ecc).

Verso il finale del film il regista accenna anche ad un'altra problematica seria, ovvero il ruolo di internet nelle relazioni interpersonali; il killer stesso afferma di avere proggettato il suicidio dopo aver conosciuto in rete una giovane ragazza, come lui in estrema difficoltà.

 

Le tematiche presenti nel film sono dunque molteplici, ad esempio importante la riflessione del regista sul binomio sogno e realtà; due mondi solo in apparenza lontani, ed il finale lo testimonia alla grande con la dimensione onirica che si fonde inesorabilmente con la realtà (una sorta di Satoshi Ko in versione psyco-horror).

Ottimo anche il lavoro sul versante tecnico-stilistico, ad esempio sono molto interessanti le scene horror dove emerge un certo stile underground dal montaggio martellante alla shaky-camera, mantendo sempre altissima la suspense (grazie pure alle molteplici soggettive del killer). Notevole anche  il colore dove emergono tonalità blu-scure che amplificano il senso di inquietudine e sofferenza.

 

Oltre a ciò in Nightmare Detective, come evidenziato all'inizio, risulta determinante il ruolo della città.

Gli ambienti sono diversi, dai vicoli stretti e decadenti si passa ai sontuosi palazzi e qui emerge una certa verticalità dell'inquadratura (pensiamo a Tokyo Fist) atta a spersonalizzare il singolo cittadino.

Nel cinema di Tsukamoto la città è una trappola che imprigiona le pulsioni umane costringendo il malcapitato a reprimere tutto fin quando non esploderà; ed ecco che entra in gioco il "corpo", pensiamo al killer che riuscirà ad attivare i suoi "poteri" solo trafiggendosi con tremende pugnalate.

Opera che Tsukamoto progettava fin dai tempi di Tetsuo, Nightmare Detective scava in profondità della psiche umana portando alla luce una serie di grossisimi problemi con uno stile personale ed incredibilmente accattivante.

Ennesimo filmone di uno dei massimi esponenti del moderno cinema giapponese. Da vedere

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