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Un ponte per Terabithia

Regia di Gabor Csupo vedi scheda film

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La recensione su Un ponte per Terabithia

di mc 5
8 stelle

In un pomeriggio in cui avevo deciso di starmene in casa, ho preso il giornale e scorrendo tra le innumerevoli ciofeche che infestano le multisale, la mia attenzione si e' appuntata verso questo (apparentemente) poco impegnativo filmetto che si annunciava come catalogabile sotto l'etichetta "fantasy per adolescenti". A dire il vero avevo gia' rilevato in un paio di siti di cinema giudizi piuttosto lusinghieri, per cui mi son detto "Proviamo!", scegliendo dunque il meno peggio fra cio' che passava il "cine-convento". Sorpresa!! Film delizioso, realizzato benissimo, coinvolgente, che strappa sorrisi e qualche lacrima. E poi, per inciso, NON e' un fantasy. Ed e' uno di quei films che possono emozionare forse piu'un adulto che un bambino. Se vedrete il film capirete perchè: viene affrontato infatti (fra l'altro) un tema (l'elaborazione del lutto) visto dagli occhi di un bambino, il che non e' esattamente qualcosa di tipicamente "Disneyano". Devo ringraziare questa pellicola per avermi DISINTOSSICATO dalla visione di certi recenti orrendi film. Ah, mi viene in mente un dettaglio, forse non fondamentale, ma comunque interessante: il regista (Gabor Csupo) e' gia' noto presso gli esperti di animazione per aver creato la popolare serie tv dei "RUGRATS".
Il regista inquadra in maniera egregia la realta' delle famiglie dei due ragazzi protagonisti: da una parte uno di quei nuclei famigliari (come tanti ne troviamo nell'America di Bush) che hanno dovuto scontrarsi con il drammatico passaggio da "ceto medio" a "ceto povero", e dall'altra parte due genitori "artisti", per la precisione scrittori. Si parte da tale concreta realtà per arrivare a questa Terra fantastica e stupefacente che si chiama TERABITHIA, dove tutto puo' accadere, e avventuroso rifugio dei due giovani protagonisti. I quali sono entrambi di una bravura strepitosa. Anche se si tratta di visi già noti ("Polar express" lui e "La fabbrica di cioccolato" lei). Si tratta di due ragazzi isolati dalla collettivita' scolastica (e, nel caso del ragazzo, anche alle prese con una famiglia dal futuro economico precario), che finiscono con l'unire il Potere della loro Immaginazione, ed e' con l'aiuto di questa Immaginazione (questo il bellissimo messaggio del film) che si possono sconfiggere i Mostri (quelli veri, della realta'). Ma anche i personaggi secondari sono azzeccatissimi e perfetti: i genitori, i terribili compagni di scuola, e una prof. canterina con due occhi da favola.
Dimenticatevi i soliti "pacchi" natalizi: questo e' un film per ragazzi (e non solo!) DAVVERO valido.

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