Regia di Gregory Ratoff vedi scheda film
Instant - o quasi - remake dell'omonimo Intermezzo svedese, con la medesima protagonista, girato nel 1936 da Gustaf Molander. La United Artists confeziona senz'altro un bel prodotto, affidando la ri-sceneggiatura a George O'Neil e la fotografia a Gregg Toland, che però ha due fondamentali difetti: il primo è appunto la sua scarsa originalità, poichè non si discosta granchè dalla versione precedente, ed il secondo è riassumibile nel classico modo di dire 'il film è invecchiato male'. Perchè la morale del lavoro diventa più che obsoleta già in un paio di decadi ('il nostro amore è sbagliato', scrive l'amante al marito al momento di separarsi), per raggiungere infine lo status di antica entro qualche altro anno; il marito pentito che torna dalla moglie dopo la sbandata per la giovane collega è storia vecchia e non molto intrigante - per di più l'espediente della bambina vittima di un incidente come chiave di volta dell'intera vicenda è talmente patetico da oltrepassare il limite della commozione per invadere quello della noia. Intermezzo - titolo originale - è un periodo di pausa come quello che gli amanti si dedicano, ma anche una composizione musicale; la Bergman, già nota in Europa, esordisce negli Usa con questa pellicola. E se la cava bene; lo stesso dicasi per Leslie Howard. Convincenti le scene di esecuzione musicale. 5/10.
L'amore adulterino fra un violinista e la pianista che lo accompagna cessa quando la bambina dell'uomo ha un incidente e lui torna dalla moglie.
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