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Princesas

Regia di Fernando León de Aranoa vedi scheda film

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La recensione su Princesas

di bradipo68
8 stelle

Principesse di strada in cerca di amicizia.In Spagna non esiste solo Almodovar,non esistono solo le spiagge turistiche,non esistono solo le strade affollate alla notte,i locali chiassosi aperti fino all'alba.Anche in Spagna esistono le periferie,quelle lontane dalle guide turistiche.Esiste anche una realtà più modesta,più affine allo squallore metropolitano che alla poesia del sole e della felicità.E ci sono due principesse che vincendo un iniziale antipatia nata per futili motivi ,senza neanche conoscersi,costruiscono insieme un amicizia profonda,di quelle che non si dimenticano più.Caye è spagnola,vive in una famiglia borghese come borghese è il rito del pranzo domenicale in cui tutti si riuniscono attorno alla tavola.Sua madre che vive nell'illusione che torni il marito che non si fa vedere da più di tre anni(probabilmente morto),crede che abbia un lavoro che lei considera onesto,quello di impiegata.Zulema,dominicana con un figlio lasciato con grande dolore a Santo Domingo racconta invece che lavora in un bar.Entrambe invece si prostituiscono,quasi senza pensarci,mosse solo dal denaro perchè non pensano di avere nessuna vita sentimentale.E si legano sempre più,principesse senza castello,fanno fronte comune contro le avversità che la vita quotidiana propone loro ogni giorno.Come Manuel,incolore informatico, di cui Caye si infatua(ma presto si dovrà scontrare con l'impossibilità di essere normale in un rapporto a due) o un cliente che sfrutta Zulema con la promessa miraggio di darle i documenti per il permesso di soggiorno.E intorno a loro gravita un microcosmo di ragazze che fanno la stessa professione,le quali quando si riuniscono tutte assieme dalla parrucchiera parlano della loro situazione lavorativa,delle immigrate che rubano il lavoro,dei soldi che dimuniscono sempre di più accanto a temi più futili quali le protesi al silicone o le treccine.Le solite chiacchiere da parrucchiera.E i loro sogni cozzano continuamente con quello che vivono.Aranoa come ne I lunedì al sole ci offre uno spaccato sociale a tutto tondo in cui azzecca un pugno di personaggi femminili non pleonastici o monodimensionali ma che vivono di luce propria,che rialzano sempre la testa dopo le peggiori umiliazioni,che mercificano il loro corpo quasi senza dare importanza a quello che fanno,ma con una dignità che non viene mai meno.Le lacrime di Caye di fronte al ragazzo di cui si è infatuata sono l'ammissione di una sconfitta:lei cerca la normalità(simboleggiata dal semplice gesto di farsi venire a prendere al lavoro,intensissima la scena in cui implora Manuel di venirla a prendere al lavoro)ma comprende che è impossibile averne con la professione che esercita.Zulema,vessata,decide di vendicarsi a modo suo con il suo sfruttatore e poi se ne torna a Santo Domingo.La cinepresa non lascia un attimo le due protagoniste che da parte loro sono autrici di una prova davvero intensa.Gli uomini sono dipinti come soprammobili quando li si guarda con benevolenza(comunque decisamente poco importanti nell'arbitrare il destino altrui,vedi las toria di Manuel e Caye)e come loschi mascalzoni(vedi il caso di Zulema).Il cinema di Aranoa si conferma cinema con sguardo ad altezza di proletariato,più vicino alla lezione inglese del maestro Loach che ad altri autori spagnoli.E'comunque cinema che è di notevole impatto pur con tutte le sue imperfezioni,pur essendo totalmente sbilanciato a favore delle due protagoniste,pur con i suoi eccessi ,come se Aranoa avesse perfezionato ormai il genere del melò proletario....

Su Violeta Pérez

non male

Su Llum Barrera

brava

Su Mariana Cordero

brava

Su Micaela Nevárez

grande scoperta

Su Candela Peña

conferma interessantissima

Su Fernando León de Aranoa

si conferma regista attrezzato per raccontare storie proletarie

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