Regia di Paul Verhoeven vedi scheda film
Il ritorno a casa ha fatto decisamente bene a Verhoeven, che dopo le ultime infelici prove negli States torna a raccontare l'Olanda occupata dai nazisti. Partendo da uno spunto storico reale,quello di un'agendina nera scomparsa, che conteneva i nomi di chi aveva "fatto affari" con l'occupante tedesco, non disdegnando il doppio gioco, Verhoeven costruisce la sua storia utilizzando tutti gli stilemi dei film di genere: dal film di guerra alla spy-story al melò. Imbastendo un grande feulleitton pieno di colpi di scena molto roccamboleschi. Il filo della storia comunque non viene snaturato, anzi viene seguito nei vari personaggi, dalla protagonista Rachel (Carice von Houten è strepitosa), all'ufficiale nazista, ai membri della Resistenza olandese. In questo modo si va oltre la partigianeria e la dicotomia "buoni/cattivi" e si delinea un quadro più sfumato e inquietante. Dietro la messinscena si raccontano i peccati oscuri di una parte di una nazione. Tutt'altro che un baraccone di film come alcuni hanno detto.
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