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Regia di Kim Ki-duk vedi scheda film

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La recensione su Time

di bradipo68
4 stelle

Lo posso dire a costo di sembrare sacrilego?Questo film è una boiata degna dell'immortale epiteto che Fantozzi appioppò alla corazzata Potiomkin.E lo dico con il cuore listato a lutto perchè credo che molte volte Ki Ki-Duk abbia dimostrato la sua annichilente superiorità sulla quasi totalità della concorrenza sul globo terracqueo.Qui non ci siamo:l'esibizione totale e gratuita di simbolismi oltre ad azzoppare inesorabilmente la narrazione più volte valica quel filo sottile che divide la poesia dal ridicolo involontario.Maschere di cartone che si reggono con l'elastico sono l'esatta rappresentazione di questo film.Un pugno di bellissime sequenze affogate nel mare magnum di una banalità disarmante.A tratti è un film che appaga visvamente ma appena i personaggi aprono bocca c'è da farsi cascare le braccia(e non solo per il doppiaggio asinino che affligge questo film peggio di una piaga ulcerata).Se la maschera può far pensare a Pirandello o a Bergman in un mondo perfetto,in questo mondo laido attaccato alle apparenze la maschera di cartone fa pensare solo al Carnevale.Alla fiera della chirurgia plastica di Seul  non ci compra un nasino nuovo,un seno più armonico o un occhio meno a mandorla.Si comprano identità nuove.Di cartone pure quelle.Un tratto di pennarello e il bisturi va giù,apre,conforma ,deforma.Il mostro è servito in tavola.Ecco,già questo che ho appena racccontato dà l'esatta misura dell'abbaglio preso da Kim Ki-Duk nel fare questo film.Le simbologie utilizzate sono troppe e troppo intelleggibili.Se si voleva declinare il cogito ergo sum cartesiano in un modo nuovo adatto alla civiltà dell'apparenza lo si è fatto in modo affrettato e soprattutto banale.E credo che per un regista come Kim Ki-Duk che ci aveva abituato fino ad ora troppo bene,la banalità sia peccato decisamente mortale.Magari a un altro regista meno dotato tutto questo sarebbe stato perdonato.A lui no.

Su Kim Ki-duk

il solito abbagliante rigore stilistico oscurato da simbologie troppo reiterate

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