La recensione su Harry & Son

Harry é un uomo di mezza età, vedovo da due anni, con giovanissimo figlio a carico,il poco più che ventenne, Howard. Harry fa il gruista demolitore, ma a seguito di una malattia che tra l’altro, colpisce anche la vista,non è più in grado di svolgere quella mansione e viene licenziato. Per lui che ha sempre lavorato è un colpo basso, comincia a dare letteralmente i numeri, arriva perfino ad intrufolarsi di notte nel suo vecchio cantiere per usare la gru, venendo poi accompagnato a casa da alcuni pazienti poliziotti, che sdrammatizzano l’accaduto, avendo compreso il dolore intimo di quell’uomo. L'anziano, che peraltro ha anche perso un figlio qualche tempo prima, è scorbutico e lunatico, dal carattere ombroso e pessimista, si ritrova con seri problemi economici e mal tollera la convivenza con il figlio, che giudica un parassita, in quanto costui, inseguendo il sogno di diventare scrittore, di fatto è un disoccupato. In tutti i lavori in cui prova a coinvolgerlo il padre, Howard fallisce sistematicamente, ma al contrario del genitore, è un inguaribile sognatore, idealista e dal carattere espansivo e solare. Persegue tenacemente il progetto di sposare la sua amica Katie, che si ritrova incinta e non di lui, cercando di accasare il padre, con Lilly, la simpatica vicina di casa, che è anche la madre di Katie e che sente affetto per quel ruvido, ma ancora affascinante signore. Il rapporto con l’altra figlia non è affatto buono, si fa vedere pochissimo e si è sposata con un assicuratore venale, che arriva finanche a proporgli una polizza, che in caso di morte sua, favorirebbe la figlia, in quell’occasione lui per ripicca, finge di regalar loro un importante servizio di porcellana , ma ingannevolmente bagnando il fondo dello scatolo, dimodochè, quando viene sollevato dall’ingenua ragazza, si sfonda e tutte le preziose stoviglie, appartenute alla mamma, si frantumano sul pavimento e cosi genero e figlia, scappano via indignati, giurando di non tornare mai più. Harry è refrattario a qualsiasi sentimentalismo, acido e scostante, ma soprattutto arrabbiato con la vita e con gli altri, arriva al punto di sfrattare il figlio da casa sua, costringendolo a riparare dalla futura suocera. Tuttavia quando Howard, coronando il suo sogno vede finalmente pubblicato il suo primo racconto e chiude un vantaggioso contratto con una casa editrice, Harry è soddisfatto e fiero del figlio, che aveva sempre sottovalutato e accetta di buon grado una vacanza nella villa sul mare affittata da Howard, in compagnia della sua futura moglie Katie e con il neonato al quale è stato dato il nome di Harry. Ma purtroppo Harry senior, riconciliato con la vita, ha sempre trascurato i suoi gravi problemi di salute e un brutto giorno Howard, lo trova morto sul terrazzo, proprio quando la sera prima, si era ammorbidito con Lilly. Racconto intimista dal gusto amarognolo, della difficile costruzione di un rapporto padre-figlio, e di un gap generazionale difficile da colmare. Il Newman regista, pure affrontando un tema non originale, regala un film convincente, realistico, molto autobiografico, il Newman attore non è da meno e offre una buona interpretazione. Discreta la sceneggiatura , anche se a tratti un po’ retorica. Ottimo e affiatato il cast, belle le musiche di Henry Mancini. I pareri della critica dell’epoca, non furono lusinghieri e anche il pubblico non rispose con entusiasmo a questo film, che fu un flop al botteghino. Tuttavia, personalmente, pur non ritenendolo un capolavoro, lo considero un film più che dignitoso e soprattutto sincero.