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Il castello degli spettri

Regia di Paul Leni vedi scheda film

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La recensione su Il castello degli spettri

di undying
8 stelle

Un classico imprescindibile del cinema gotico, diretto da un regista tedesco negli States, poiché in fuga dal neonato movimento nazionalista. Un gioiellino indimenticabile.

 

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Il castello degli spettri (1927): locandina

 

Cineasta attivissimo in Germania e valido esponente della corrente "espressionista", Paul Leni (1885-1929) è qui alla prima regia realizzata in territorio americano, a seguito del forzato espatrio. Ispirato da una commedia di John Willard, Leni compone un gioiello cinematografico, più volte -in seguito- rivisitato (Il fantasma di mezzanotte, Il gatto e il canarino, Sospiri). Primo, vero esemplare del genere sulla "vecchia casa piena di mistero e segreti", Il castello degli spettri riesce a sopperire alla limitazione tecnica, che impone il muto, mediante elaborate suggestioni visive. È molto probabile che Dario Argento, avesse ben presente questo film quando ha realizzato Suspiria e Inferno. In particolare per suggestioni visive che riguardano gli enormi corridoi (con significativi tendaggi) del castello e per la presenza di una mano mostruosa. Da ricordare, inoltre, che parte del set de Il castello degli spettri fu poi riutilizzato da Whale per il suo Frankenstein (1931). E che, sempre James Whale, nel 1932 realizzando The old dark house (Il castello maledetto) riporta sullo schermo un soggetto fortemente in debito con il film di Paul Leni.

 

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"Paul Leni non ha perso una sola occasione in questo nuovo film per mostrare cosa si può fare con una macchina da presa.
New York Times: recensione de Il castello degli spettri, 1927 

 

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Il cinema delle ombre: dalla Germania all'America 

Nato nel lontano 8 luglio del 1885 a Stoccarda, Paul Leni si occupa inizialmente di teatro, dirigendo il celebre cabaret berlinese Die Godel. Debutta alla regia giovanissimo, nel 1916, dirigendo Das Tagebuch des Dr. Hart, primo di una lunga serie di film che lo impongono quale significativo rappresentante della corrente "espressionista" tedesca, in virtù della realizzazione d'una serie di titoli fondamentali per il genere: da La scala di servizio (1921) a Il Gabinetto delle figure di cera (1924). Nel 1927 si trova in America, in quanto esponente poco incline alla politica nazista in piena fioritura, e per la Universal realizza ben quattro horror, portando negli States la cultura cinematografica germanica (e in particolare della già citata corrente espressionista); il primo film è questo eccezionale Il castello degli spettri (1927), cui fan seguito: The Chinese Parrot (1927), L'uomo che ride (1928), The last warning (1929). Paul Leni si spegne prematuramente, l'8 settembre del 1929, portato via dalla scena internazionale del cinema a causa della leucemia. 

 

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Recensione de Il castello degli spettri, pubblicata anche su Il davinotti.

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