Espandi menu
cerca
Il rosso segno della follia

Regia di Mario Bava vedi scheda film

Recensioni

L'autore

AndrewTelevision01

AndrewTelevision01

Iscritto dal 18 settembre 2016 Vai al suo profilo
  • Seguaci 17
  • Post 6
  • Recensioni 320
  • Playlist -
Mandagli un messaggio
Messaggio inviato!
Messaggio inviato!
chiudi

La recensione su Il rosso segno della follia

di AndrewTelevision01
9 stelle

scena

Il rosso segno della follia (1970): scena

Il trentenne John Harrington lavora in un atelier. Nonostante l'apparente sicurezza di sè, John è traumatizzato da un evento infantile che lo ha segnato a vita ovvero l'uccisione della madre da parte sua, e sin da allora uccide spietatamente ragazze di tutte le età con un . Al momento convive con la moglie Mildred che presto ucciderà per istinto ma qualcosa va storto: difatti il fantasma di lei riecheggia nell'ormai malata mente di John e fatisca ad uscirne.

Da una produzione italo-spagnola, il colossale regista Mario Bava torna in carreggiata nel 1970 dirigendo e fotografando "Il rosso segno della follia", una pellicola dalle alte intuizioni hitchcockiane ma anche buñuelliane, che sia per la ricorrenza ai giochi di luce in termini fotografici, per una forte componente onirica ma specialmente per un corposo e sostanziale sviluppo della tensione: Bava segna ancora una volta la storia del cinema regalandoci una delle storie più esemplari del giallo all'italiana pre-Argento, che quello stesso anno esordirà con "L'uccello dalle piume di cristallo". Al di là della maniacale osservazione sulla genesi del personaggio slasher in questione, il quale sembra un incrocio tra un ancor più sadico Norman Bates ed un predecessore di Jack Torrance, uno degli elementi di punta del film è l'avanguardia stilistica della messa in scena, questa curata eccellentemente e predisposta al servizio di una trama sicuramente non innovativa ma che va a pari passo con l'ottima performance registica, che qui scoppia improvvisamente come una bomba atomica in scene stupende come quella in cui si inquadrano le varie bambole-ostaggio di John racchiuse nel suo atelier, con la particolarità che ciascuna di esse ha un vestito differente, come ad esempio uno da sposa od uno da ballerina. Come dimenticare la favolosa, straziante e gelida scena dell'uccisione della madre, in cui un rallenty monumentale riassume la coltezza inebriante del cinema di Bava, qui colmo in uno stato di grazia allucinante. E il film si circonda sia della fotografia del nostro, variopinta e perfettamente riconoscibile, che delle musiche di Santa Maria Romitelli, le quali uniscono l'ebrezza della ritmica rock con la sontuosità del valzer, un'influenza che compente tantissimo specialmente nelle molteplici scene di danza con John protagonista, che vanno a delineare l'incoscente bipolarismo di un folle, un assassino senza pietà che non ha speranza e la cui storia ribadisce a sottolineare.

Ti è stata utile questa recensione? Utile per Per te?

Commenta

Avatar utente

Per poter commentare occorre aver fatto login.
Se non sei ancora iscritto Registrati