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Virilità

Regia di Paolo Cavara vedi scheda film

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Questo testo contiene anticipazioni sulla trama.

La recensione su Virilità

di cherubino
8 stelle

VIRILITA' (1974)

 

Il Don Vito interpretato (magistralmente) da Turi Ferro non è una macchietta banale.

Radicate abitudini locali (quali il matrimonio combinato dai genitori) non le condivide: il figlio sia libero di fare le sue scelte, lui è "moderno".

 

Tant'è che ha già utilizzato il divorzio, appena introdotto, per cambiar moglie, bella e molto più giovane di lui (Cettina, alias Agostina Belli) e tutto fila liscio fin quando in paese la gente - "tutta" la gente - non parla d'altro che dello "scandalo": il figlio di Don Vito (Roberto, appena tornato da Londra, dove lo stesso padre l'aveva mandato per alcuni anni proprio perchè quella è la città simbolo dei nuovi tempi, libertà a tutto tondo, anche sessuale) è "purpo"!

Sarebbe un gran dolore, per Don Vito, ma non ci crede: infatti si tratta di un equivoco (il "ragazzo inglese" che dormiva in tenda con suo figlio e lo baciava, in realtà è femmina, coi capelli cortissimi: però è già ripartita, non è possibile far sapere la verità).

 

Senonchè, nel frattempo, Cettina e Roberto (Marc Porel) scoprono di essersi innamorati, fin dal ritorno del giovane alla casa paterna; e Don Vito, non visto, assiste al loro primo atto d'amore, in casa sua, nel suo letto. "Schifosi!": è un ben duro colpo per Don Vito che, per un attimo, ma solo un attimo, sarebbe tentato di vendicarsi con la lupara. Poi, passano pochi giorni, si accorge che è amore vero tra i due (i quali contro voglia vorrebbero chiudere, per rispetto di Don Vito, dopo aver tentato inutilmente di spiegarsi con lui, che lo impedisce). E lui vuole ancora bene sia al figlio sia alla "picciridda".

 

E' a questo punto che Don Vito - non così "moderno" da poter essere insensibile alle insopportabili voci del paese - dopo lunga riflessione si trova a dover scegliere fra la verità ("cornuto") o il falso (mancanza di "virilità" del figlio e quindi della sua stirpe): e sceglierà "il male minore".

Con un finale a mio parere bellissimo, alle Gole dell'Alcantara.

Di lì a poco ci sarà il referendum sul divorzio e dunque potrebbe anche non essere più cornuto!

 

Questo film di Paolo Cavara lo vidi quarant'anni fa, da solo, in trasferta ad Ascoli Piceno, in una serata senza alternative; e mi piacque molto, perchè non era affatto la commediaccia scollacciata che ci si poteva attendere e trovai molto verosimile la vicenda e al contempo molto originale; ne parlai più volte in famiglia e con amici, senza però ricordarmi il titolo: per questo forse in tutto questo tempo non mi sono mai accorto di un suo passaggio in televisione.

L'ho rivisto ieri sera su Vero Tv e l'ho apprezzato ancora, anche se mi è parso che la copia utilizzata non sia nelle migliori condizioni (ricordavo bellissimi paesaggi, sul grande schermo: forse erano più nitidi) e probabilmente anche accorciata con piccoli tagli.

 

Per non dilungarmi troppo, invito a leggere anche la recensione di Giorgio Melelli, che condivido.

In conclusione, trovo che "Virilità" sia stato un film assai sottovalutato; mi farebbe piacere sentire in proposito il parere dei tanti recensori di Film Tv più profondi di me. Naturalmente, va valutato nel contesto di quarant'anni fa, cosa che forse non riesce facilissima a chi non c'era.

Il mio voto è nettamente positivo: 4 stelle.

 

 

 

 

 

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