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Il fantasma di Corleone

Regia di Marco Amenta vedi scheda film

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La recensione su Il fantasma di Corleone

di lamettrie
8 stelle

Un istruttivo, e ben confezionato, documentario, su, e contro la mafia.

Validissima la ricostruzione del rischio dei magistrati, (almeno apparentemente) onesti, che, a differenza di tanti colleghi corrotti, rischiano per la collettività contro la mafia, pur vergognosamente isolati e contestati: Linares, Scarpinato…

Ottima l’indicazione documentaristica, e quella aggiunta per necessità narrativa (ugualmente storica) tramite la finzione.

Lodevolissimo il tempo in cui è stato prodotto: prima delle elezioni del 2006, quando Berlusconi sperava una riconferma, nonostante sia stato un indiscutibile fautore del grande prosperare mafioso in Italia, al di là della retorica di facciata. Ciò ha creato alla produzione grandi danni, ma non pare (ma su ciò si accettano pareri anche contrastanti, purché seri, documentati e ed obbiettivamente equilibrati) che il film sia stato cavalcato in modo opportunistico e strumentale da parte dell’allora opposizione di centrosinistra (che poi fra l’altro, ha dimostrato un accomodamento, e una reale intesa, con la mafia molto più forte della lotta ad essa, al di là della retorica di facciata…se non è zuppa, è…).,  

Eccellente la dimostrazione, insieme storica e realistica e pedagogica, che lo stato italiano ha visto la mafia come un amico piuttosto che un nemico, nel complesso: nonostante la retorica di facciata (l’iterazione non è casuale), l’alleanza elettorale tra mafiosi (sempre vincenti sul territorio; il loro voto poi è irrinunciabile per non perdere le elezioni, almeno dai tempi di De Pretis: gli anni 80. Ma dell’800!), e politici è rimasta intatta e immacolata.

È per questo motivo che non si è mai voluto prendere un latitante come Provenzano per oltre 30 anni. Se lo si fosse voluto, lo si sarebbe preso in pochi mesi al massimo. Se non lo si è catturato per ben 43 anni, è perché non si è voluto, per le ragioni criminali elettorali di comodo di cui sopra.

In tal senso, splendide sono le dichiarazioni del capo poliziotto, che accusa i sui superiori per il depistaggio che ha intenzionalmente impedito la cattura del capo della ricchissima e potentissima e criminalissima mafia. Lo scandalo Mori e della trattativa indecorosa, quanto meno tra stato e mafia, è esploso anche grazie a questa lodevole pellicola, che merita di essere mostrata spesso, nelle scuole e non solo. Al fine di indicare chi sono i veri modelli di comportamento da imitare.  

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