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L'imboscata

Regia di Robert Siodmak vedi scheda film

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Questo testo contiene anticipazioni sulla trama.

La recensione su L'imboscata

di zombi
9 stelle

film strano sviluppato su diversi generi che migliora col passare del minutaggio. all'inizio sembra un noir rosa con diversi interventi musicali di maurice chevalier che non stonano, ma confondono lo spettatore non avvezzo. poi probabilmente regista e sceneggiatori hanno voluto appositamente connotare il film con gli umori, pessimi, che serpeggiavano per l'europa in quel periodo. di lì a poco il vecchio continente sarebbe stato messo a ferro e fuoco da un maniaco fanatico con gli occhi spiritati, e dai balli e le canzonette si sarebbe passati all'orrore tout court. difatti per parigi spariscono diverse donne. gli inquirenti indagano ma non si riesce a saltarcene fuori. il commissario tenier(andre brunot) fa un accordo con l'amica dell'ultima donna sparita, adrienne charpentier(marie dea) e insieme organizzano una task force per rispondere agli annunci che cercano donne sole nella vita. la prima parte del film porta adrienne a ricoprire diverse personalità differenti ma tutte inevitabilmente la portano ad un nulla di fatto nonostante riesca ad imbattersi in un sarto caduto in disgrazia(von stroheim) stile stella del cinema tramontata che non accetta il dato di fatto, sino a rischiare di ardere nella magione vuota e ricolma delle sue creazioni sartoriali per cui un tempo le nobildame e le principesse di parigi e d'europa facevano la fila nell'atelier. nel frattempo viene accidentalmente a conoscenza con l'impresario fleury(chevalier)un impenitente tombeur de femme che vedendosi ripetutamente rifiutato da adrienne non fa che cercarla e imbattercisi per tutto il tempo della storia. alla fine adrienne si fa assumere come cameriera in una villa lussuosa da un losco individuo che si chiama maxime(jacques varennes)maggiordomo di casa, e qui finisce in un vortice di lascivia e malaffare che porterà all'arresto di svariate persone compreso il nostro maggiordomo in sospetto di essere pure un vizioso schiavo, e di una tratta di schiave bianche. il film sembra rocambolescamente e a dire il vero un pò frettolosamente, arrivare ad un lieto fine, con adrienne e fleury che si fidanzano, ma è qui che il noir con venature horror s'insinua. se il film fin'ora si era retto su di un tono più leggero, trattando anche un personaggio come quello di von stroheim in maniera quasi da commedia, è con l'arresto e la condanna a morte di fleury che i toni diventano inesorabilmente drammatici. perchè tra l'altro è stata proprio adrienne a chiamare tenier e a far cadere i sospetti sul fidanzato. il serial killer (e qui mi fermo coi nomi per non rovinare la suspense)è veramente spaventevole e come dice la rcensione di filmtv, ha uno sguardo che fa accapponare la pelle, anche grazie alle ombre sghembe che si creano con la sola luce di un fuoco nel camino. forse per esorcizzare le mostruosità che verranno o imposto dalla produzione, c'è un lieto fine consolante più che consolatorio, ma il terrore provato nella manciata di minuti precedenti è da annoverare tra le scene più paurose e tra le intepretazioni più memorabili viste da tempo. ottime le intepretazioni di tutti gli attori, da chevalier alla dea, da brunot a von stroheim, da pierre renoir(bremontier) a temerson(l'ispettore batol). 

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