Regia di Pier Paolo Pasolini vedi scheda film
questo documentario è sublime x lo sguardo del "poeta-fanciullino", vale a dire di Pasolini, il quale era andato in Palestina con l'intenzione di cercare delle locations e dei volti x il suo film sul vangelo di matteo; il viaggio in se stesso è deludente (infatti Pasolini girerà a Matera), ma il poeta ne esce profondamente turbato e con la rinnovata convinzione che le cose belle e sublimi sono proprio le + piccole e misere...un paesaggio arido e brullo, esteticamente brutto, con un piccolo fiumiciattolo e pochi alberi spogli, è stato lo scenario di una vicenda umana e, x chi ci crede religiosa, che ha cambiato x sempre la storia dell'umanità; incredibili x chi li vede a distanza di anni e col senno di poi sono la delicatezza e la sensibilità con cui il poeta, da ateo, si accosta alla vicenda di Cristo, segni di una umanità profondamente turbata e di un autentico senso del religioso...lo stesso senso del religioso, e nn di religione, che caratterizzerà il film Il vangelo secondo Matteo; vorrei concludere cn alcuni versi di De Andrè: "Dai diamanti non nasce niente, dal letame nascono i fior". voto: 9.
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