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La finestra socchiusa

Regia di Ted Tetzlaff vedi scheda film

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La recensione su La finestra socchiusa

di OGM
10 stelle

Da un racconto di Cornell Woolrich – autore de La finestra sul cortile -  un noir che è ispirato ad una favola di Esopo, e che ricorda tanto Hitchcock. Un’ambientazione newyorchese fatta di tetti, finestre, balconi, ringhiere, scale, e ancora scale. Un thriller voyeuristico ed acrobatico, che implica un vero cimento registico a base di giochi di luci ed ombre, effetti prospettici e continui cambi di angolazione, resi ancora più efficaci da uno spiccato gusto per le inquadrature ritagliate. Questo cinema che si arrampica sui muri delle case è la classica espressione del brivido, della vertigine del giallo, che è anche e soprattutto il frutto di un funambolico esercizio mentale. Il ragazzino che grida “Al lupo! Al lupo!” fino a non essere più creduto spezza il fragile equilibrio tra verità e menzogna: l’impianto della comunicazione frana, e all’evidenza si sostituisce il mistero. Tommy è un ragazzino notoriamente bugiardo, che inventa e diffonde storie inverosimili ad ogni piè sospinto; una notte assiste ad un omicidio, riferisce il fatto ai suoi genitori, ma questi credono si tratti di una delle sue solite frottole.  Questa è la premessa di un intreccio che si sviluppa intorno a pericolosi equivoci e fatali errori: la variante con delitto del tipico caso di incomprensione tra gli adulti ed i bambini, che guardano al mondo con occhi ricchi di immaginazione, ma assolutamente privi di malizia.  Limpida ed innocente, perché immune da secondi fini, è sia  loro finzione, sia la loro sincerità. Emblematico, in questo film, è l’irrimediabile contrasto tra la semplicità con cui il piccolo protagonista insiste nel raccontare ciò che ha visto, ed il complicato rapporto che i grandi dimostrano di avere con la realtà. Tutti sembrano, in qualche modo, prigionieri del sotterfugio: non solo gli assassini, impegnati nella loro congiura, ma anche il padre e la madre di Tommy, che si arrovellano su come costringere il figlio a tacere, ed il poliziotto che, per effettuare un sopralluogo nell’appartamento dei sospettati, si finge l’incaricato di una ditta di manutenzione.  Anche lui, però, si lascia ingannare come niente: e contribuisce così, inconsapevolmente, ad un  micidiale complotto ordito contro il bambino,  che vede uomini e donne alleati nell’ignorare o, peggio, reprimere la sua voce, mentre, in maniera plateale e disperata,  cerca solo di rivendicare la propria onestà e lanciare un tragico allarme.   Tommy è vittima di una crudele condizione: la sua situazione di inferiorità è tale che le circostanze giocano a suo sfavore sia nei momenti in cui il suo comportamento è ingenuo, sia in quelli in cui egli, invece, dimostra acume e coraggio. Davvero singolare questo dramma metropolitano e notturno, in cui ad essere braccato non è il gangster in fuga né l’investigatore solitario, bensì il classico monello dei sobborghi, che tende gli agguati con le pistole giocattolo e sogna di abitare in un ranch con tanti cavalli e nessun indiano nei paraggi. Un mito cinematografico ridotto a miniatura, reso impotente dalla sua fantastica assurdità, e mortalmente insidiato dalla banalità  del male che vive in mezzo alla gente comune, tra le pareti domestiche, nel cuore della città. La brillante architettura di questo film è basata proprio sulla sproporzione tra un piccolo regno incantato ma cristallino, ed un universo vasto e cupo, in cui è impossibile entrare se non si è considerati all’altezza.  Da una parte stanno le fantasie, surreali ma facili da disegnare, dall’altra le malefiche messinscene  e le false certezze di chi è inutilmente convinto di conoscere la vita. La finestra socchiusa è lo spiraglio attraverso cui ci è eccezionalmente consentito di sbirciare, per un istante, ciò che per noi è inaccessibile e proibito:  una concessione che si traduce in una dura prova, forse in una brutale iniziazione, e che comunque si paga a caro prezzo. E alla fine si rivela, magari, una lezione per tutti.

 

Film candidato all'Oscar per il montaggio.

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