Regia di Cédric Klapisch vedi scheda film
Le donne sono come la matrioska: devi passare alla successiva chiedendoti ogni volta se è l'ultima. Con questa massima da urlo si chiude la sceneggiatura autobiografica di Xavier, inconsapevole e incallito donnaiolo, di professione scrittore, sulla soglia di quei trent'anni che tante domande pongono alla vita, del tipo: il pe... (ehm) l'amore è davvero un motore più potente di un carro di buoi? Ma poi, quanti buoi s'intendono: 5, 6, 10 o forse 100? E se la spinta proviene da più direzioni, come si fa a capire se si cumula nella maniera giusta?
Ecco che la falla principale di questo lungometraggio videoclipparo, divertente e godibile se fosse meno lungo e meno pretenzioso (come nel caso del precedente “Appartamento spagnolo”), è l'irritante voce fuori campo e il suo tentativo didascalico di spiegare i misteri della vita attraverso le spassionate avventure di un gruppo di giovani neo-laureati alle prime armi col mondo adulto. Un'accozzaglia di scrittori, modelle, economiste lesbiche, ballerine, tecnici della luce, ambientaliste, cassiere e altri personaggi di varia estrazione sociale che farebbero impallidire il Brat Pack per disillusione e incapacità di costruire relazioni, tant'è che ne sembrano una fotocopia sbiadita e aggiornata al fancazzismo europeo. E mentre la domanda ossessiva (la prossima mossa che farò sarà quella giusta?) s'insedia legittimamente nella mente dei neo-lavoratori, accompagnata da massicce dosi di isterismo, la risposta rimbalza tra le viscere intestinali e deve essere colta al volo, senza indugi, senza perdite di tempo, fosse anche la prima che capita. La risposta non va cercata fuori: è dentro di te... Epperò è sbagliata!
Non ci sono commenti.
Ultimi commenti Segui questa conversazione
Commenta