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Nudo e selvaggio

Regia di Michele Massimo Tarantini vedi scheda film

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La recensione su Nudo e selvaggio

di giurista81
4 stelle

Aria di trash di prima categoria in questo pastrocchio diretto da Michele Massimo Tarantini, specialista di commedie scollacciate, che mescola scene decisamente truculente (peraltro di sufficiente fattura) con frangenti comici (la colonna sonora è utilizzata anche ne “L’Allenatore nel Pallone” !?) fuori luogo e tocchi erotici non funzionali alla causa (ex scena di amore tra Sopkiw e una brasiliana oppure le scene con il reduce del Vietnam che guarda nelle parti intime delle ragazze). Dialoghi imbarazzanti con vari momenti trash indimenticabili come ad esempio la scena con il protagonista interpretato da Sopkiw che spoglia la ragazza mora, la guarda negli occhi e le dice di credere di stare sognando, poi mentre sta per baciarla le dice: “Guarda un’impronta di un’iguanadonte!” (splendido!). Sceneggiatura (dello stesso Tarantini) banale tendente a fare un frullatone di generi partendo come film comico con scene demenziali (lotta tra Sopkiw e due marcantoni brasiliani), piegando poi sull’erotico, quindi trasformandosi in un cannibal movie con momenti gore di primo piano (sventramenti, cuori mangiati crudi, piranha che riducono all’osso la gamba di un uomo), per poi passare all’avventura finendo citando addirittura lo spaghetti western “Per un Pugno di Dollari” (nella fattispecie la scena in cui Eastwood istiga Volontè a sparargli al cuore). Oltre a questo ci sono anche molte incongruenze su tutte quella in cui due personaggi si prendano a cazzotti cadendo in un corso d’acqua infestato da piranha che però misteriosamente non li aggrediscono sebbene qualche secondo prima abbiano sbranato la gamba di un loro compagno.
Personaggi ultra stereotipati (vedi il reduce del Vietnam che pretende prepotentemente di dare ordini ai compagni di avventure), attori mediocri con alcuni decisamente impresentabili (vedi l’attrice bionda che finisce nelle sabbie mobili, ma anche l’attrice mora non scherza). Tra gli interpreti il più famoso, si fa per dire, è senz’altro Michael Sopkiw (“Red Shark Rosso nell’Oceano”, “2019 Dopo la Caduta di New York”, “Blastfighter”) la cui performance non si eleva sopra a quella dei colleghi.
Regia discontinua con Tarantini che offre il meglio di sé nella parte centrale del primo tempo (quella Cannibal Movie) per poi spegnersi progressivamente perdendosi nel “frullatone” di generi. Irritante e inverosimile il finale così come il comportamento del personaggio interpretato da Sopkiw che sa sempre tutto quello che succede.
Non manca qualche buona sequenza, come ad esempio quella in cui gli indigeni tendono un agguato ai fuggitivi occidentali in un tratto di un fiume amazzonico, e questo fa sì che il film sia comunque guardabile da una piccola parte di pubblico appassionato di prodotti avventurosi nostrani.
Più che sufficiente le scenografie e il make up, colonna sonora con alcuni brani, seppur piacevoli, inadatti al genere. Tutt’altro che convincente il montaggio dello stesso Tarantini soprattutto nella scena ambientata all’interno dell’aereo con Sopkiw che mangia una banana che anziché esser scorciata da ogni morso tende ad aumentare !? (mitico Tarantini).
Non mancano nudi femminili, anche integrali, mentre non ci sono le caratteristiche scene di violenza sugli animali (sempre che non consideriate Sopkiw un animale visto che viene morso da un maiale ad una gamba) sebbene se ne vedano diversi in scena (sanguisughe, piranha, serpenti a sonagli, coccodrilli, maiali). Voto: 5=

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