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Bassa marea

Regia di Fritz Lang vedi scheda film

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Questo testo contiene anticipazioni sulla trama.

La recensione su Bassa marea

di ethan
8 stelle

Stephen Byrne (Louis Hayward), uno scrittore di non grande successo che vive sulla riva di un fiume, una sera che la moglie (Jane Wyatt) non è ancora rincasata, rimane colpito dalla bellezza della cameriera (Dorothy Patrick): la donna, rifiutando le sue avances, viene stretta tra le braccia dall'uomo che, involontariamente, ne provoca la morte. Nel frattempo rincasa il fratello (Lee Bowman) che, in un primo momento vorrebbe denunciarlo ma poi si lascia trascinare dal piano di Stephen, che pianifica di occultare il cadavere e poi di gettarlo nel fiume.

'Bassa marea' è basato su un classicissimo intreccio noir che serve a Fritz Lang per costruire un film fatto di atmosfere languide, di corruzione e decadenza, rappresentate dalle acque limacciose del fiume, con personaggi che presentano più di un elemento di ambiguità - ben sottolineato dagli specchi che riflettono le loro immagini - in quanto tutti hanno dei lati oscuri e delle colpe che lo sviluppo della vicenda farà deflagrare in maniera incontrollata.

Bello l'uso dei contrasti tra luci ed ombre nelle scene in interni e splendido l'utilizzo del fiume, che prima avviluppa i morti nel suo abbraccio fatale - che siano animali o persone non fa differenza - e poi li restituisce quando tornano a galla dopo il peregrinare a caso lungo il suo percorso. Sarà proprio il caso, il destino, a 'risolvere' la scottante faccenda, sorta di duello biblico tra un Caino ed un Abele, che però ha anch'egli - come anticipato prima - dei peccati da farsi perdonare.

Fantastica la seconda scena del film, con cui Lang, dopo aver presentato tre dei personaggi principali - lo scrittore, la cameriera e la vicina di casa impicciona - mostra l'atto criminoso, costruendo inquadrature con una precisione matematica, fatta di squarci di luce nella penombra, ombre che paiono appartenere al cinema espressionista, poco ricorso ai dialoghi, con particolari che fanno sì che la linea che divide l'assassino dalla vittima è labile, poiché quest'ultima gioca un po' con il suo padrone di casa, profumandosi dopo il bagno, lasciando scoperte le gambe da sotto la vestaglia, sapendo che la moglie non è in casa; l'uomo rimane colpito e tenta di baciarla, lei si rifiuta e urla; lui teme di esser sentito e stringendola ne provoca accidentalmente la morte.

Qualche indecisione nella parte centrale ambientata in tribunale e un finale forse brusco non impediscono a 'House by the River' di essere un maestoso e torbido noir, che non assurge al livello di capolavori precedenti per queste incertezze e soprattutto per il livello degli interpreti, bravi ma non certo eccelsi come il trio Edward G. Robinson, Joan Bennett e Dan Duryea del dittico 'La strada scarlatta' e 'La donna del ritratto' ma non merita di essere considerato, con qualche faciloneria, un altro Lang minore.

Voto: 7/8 (v.o.s.). 

 

 

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