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O Lucky Man

Regia di Lindsay Anderson vedi scheda film

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La recensione su O Lucky Man

di mm40
7 stelle

Il giovane e fiducioso Mick Travis parte per il nord della Gran Bretagna come rappresentante di caffè. Ben presto perde il lavoro, ma non l'ottimismo e la voglia di fare soldi rapidamente. Si ritroverà così a fare la cavia umana, il segretario speciale di un imprenditore senza scrupoli e ad arringare una folla di barboni dopo essere uscito dal carcere. Il suo futuro è per forza di cose nel cinema.

 

Caleidoscopico è l'aggettivo perfetto per questa pellicola di Lindsay Anderson, sostanzialmente un sequel del film-rivelazione Se... (1968), che lanciò Malcolm McDowell come attore e il personaggio di Mick Travis come interprete del contemporaneo disagio giovanile in un'Inghilterra bacchettona e retrograda, nonchè economicamente depressa. Le sue disavventure proseguono qui, ma O lucky man! è un'opera di tutt'altro tenore - ritmo, invenzioni sarcastiche, personaggi sopra le righe, tocchi di surreale - e soprattutto di ben altro spessore. Si potrebbe infatti definirlo un pamphlet filmato, un lavoro denso di polemica che affonda le radici in un malessere britannico ormai diffuso, cinque anni dopo la precedente pellicola e il fatidico '68; e se per Anderson il lustro era trascorso lontano dal grande schermo, così come per lo sceneggiatore di entrambi i lungometraggi (David Sherwin), la popolarità di McDowell era invece esponenzialmente aumentata dopo avere accettato il ruolo da protagonista nell'Arancia meccanica diretta da Stanley Kubrick nel 1971. Forse consapevole del suo peso artistico maggiore, McDowell ha contribuito anche alla scrittura di O lucky man! come autore dell'idea di partenza, dichiaratamente autobiografica. Nel cast compaiono anche, fra gli altri, Ralph Richardson, Rachel Roberts, Arthur Lowe, Graham Crowden e Peter Jeffrey. Le critiche di fondo all'avidità e alla corruzione del mondo moderno sono esportabili senza fatica ai giorni nostri e in qualsiasi altro Paese dell'occidente. Il trio Anderson-McDowell-Sherwin ritornerà sulle scene quasi un decennio più tardi per l'ultimo capitolo della saga di Mick Travis: Britannia Hospital (1982). 7/10.

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