Regia di Ernst Lubitsch vedi scheda film
Due amici, il pittore George Curtis e il drammaturgo Tom Chambers, ancora sconosciuti e bohémien, in treno verso Parigi fanno conoscenza e amicizia con l'americana Gilda Farrell, impiegata presso il pubblicitario Max Plunkett (Everett Horton), tipico ricco americano. Tutti e tre innamorati di lei (donde il titolo francese di Sérénade à trois); Max fa leva sul suo denaro per convincere gli altri a ritirarsi, ma Gilda scarta proprio lui e resta incerta fra gli altri due, cui propone (come progetto di vita, Design for living) un ménage a tre senza sesso ("gentlemen agreement"). Ma "quando Tom si reca a Londra, gli altri due si danno da fare per conto proprio, ma al suo rientro le cose si mettono male e Gilda sposa un altro uomo": così riassumono sia Mereghetti sia Filmtv.it, involgarendo ciò che il film narra con garbo e giustifica con una punta di legittima rivendicazione femminista, precisando che Gilda fa ciò che ad ogni uomo è ritenuto lecito fare… cioè aspirare contemporaneamente a due diverse relazioni. Ma lei le propone senza sesso. Poi, in assenza di uno, cede all'altro (non essendo lei un gentleman), e in assenza dell'altro all'uno; ma scompare e sposa Max, per non rovinare l'amicizia fra i due, amicizia che nel testo era sottilmente omosessuale, ma non nel film. I due amici la recuperano in USA dove lei ormai patisce l'ossessione per gli affari di Max (bella satira della società americana legata agli affari e slegata dalla cultura) e se ne ripartono assieme rinnovando il loro progetto di vita, mentre Max recupera gli affari: come gli ha detto Gilda, il matrimonio glieli ha fatti raddoppiare, ora il divorzio glieli farà triplicare.
Qualche lentezza e pesantezza… forse per una certa imbranatura di Cooper inadatto alla parte, o forse anche perché la vicenda era stata inventata su una base di omosessualità fra i due amici e si regge meno senza di questa; ma il film è gradevole e leggero.
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