Regia di Nicolas Cage vedi scheda film
Probabilmente, nonostante il nome di Cage alla regia e quelli di James Franco, Mena Suvari, Brenda Blethyn e Harry Dean Stanton come interpreti, il film non ha mai visto la luce della sala (anzi, in questo caso, il buio!) per il tema e la storia affrontata: un bel ragazzo che fin da giovanissimo, istruito e spinto da sua madre, ha sempre fatto un lavoro. Quello del gigolò. Clienti: donne anziane. E noi spettatori assistiamo alla vita di Sonny nel momento in cui prende la decisione di uscirne: ma, ahimè, tornerà nuovamente indietro.
L'opera prima di Nicolas Cage presenta uno stile particolare ed una regia solida e decisa, in cui troviamo alcune inquadrature di un certo interesse.
Di certo non è un film, comunque, da manuale di regia o da volume di storia del cinema, ma l'ho trovato un esperimento interessante e riuscito. Anche perché, fattore veramente importante e fondamentale, il tema è stato ben trattato e non banalizzato. Il che, a mio parere, non è stato semplice.
La parte più interessante del film è sicuramente la seconda metà, quando Sonny, dopo aver maturato la decisione di cambiar vita ed essere tornato sui suoi passi viste le difficoltà nel trovare un lavoro, vive una sorta di crisi esistenziale anche nei confronti della sua famiglia e assieme al personaggio interpretato da Mena Suvari, anch'essa desiderosa a tutti i costi di cambiar vita. Sonny vuole cambiare il corso della sua vita, ma sembra farsi sopraffare dal determinismo. Alla fine che scelta farà? Non lo sapremo mai. A noi è lasciata la possibilità di pensare.
Emblematico quindi è il prologo, dove ci è dato modo di vedere entrambe le decisioni. Per come la vedo io, Sonny tornerà alla vita di sempre per una molteplicità di fattori. Ma è solo il mio punto di vista. ;-)
Un film che lascia un sapore di amarezza e di disincanto, che riesce ad essere sicuramente interessante, avvincente e scorrevole. Anche se forse un pò troppo sovreccitato.
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