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Una spirale di nebbia

Regia di Eriprando Visconti vedi scheda film

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La recensione su Una spirale di nebbia

di starbook
8 stelle

Da vedere, dopo anni di oblio, questa OPERA di Eriprando Visconti rigorosa, viva ed esemplare

‘Una spirale di nebbia’ inizia con una scena forte : durante una battuta di caccia una donna viene uccisa dal colpo partito dal fucile del marito che innesca l’indagine preliminare affidata al giudice, interpretato da Stefano Satta Flores,  che dovrà accertare la volontarietà o meno del gesto commesso.

Pretesto che potrebbe sviare l’attenzione su ciò che intende mostrare il regista Eriprando Visconti cioè l’analisi sulle dinamiche sentimental-sessuali della coppia borghese e della famiglia, che conosce bene essendo egli stesso di stirpe nobile, teorizzando, e forse dimostrando, che il legame familiare istituzionalizzato, sia esso sancito dal matrimonio o meno, è indissolubilmente ed inesorabilmente destinato a morte certa.

Visconti mette a nudo, in tutti i sensi, i personaggi di questo thriller psicologico con la misura che mancava nel precedente dittico (La Orca e Oedipus Orca) risultando artefice di un film d’autore, come se ne faceva diversi lustri fa, nel quale si affrontano temi universali e decisamente complessi come la morte, la sessualità, i conflitti interiori e la politica, con coraggio e senza reticenze.

Cinema impegnato e scomodo, facile da attaccare, ma vivo e decisamente attuale.

Mi tornano in mente la pellicola ‘Eyes Wide Shut’ di Kubrick, per certi versi simile a questo, per  l’introspezione della coppia (Cruise-Kidman) e la ricchezza di ‘corpi messi a nudo’ ed il meraviglioso titolo ‘Eutanasia di un amore’ che rispecchia in pieno ‘Una spirale di nebbia’, quest’ultimo titolo evocativo ed affascinante ma decisamente ‘fumoso’.

Ambientato perlopiù in un casolare della pianura padana ed interpretato da ottimi attori mi piace evidenziare la presenza della bellissima e giovanissima Eleonora Giorgi (siamo nel 1977) che, seppure presente in poche scene, diventa l’eroina del sentimento libertario che teorizza le unioni libere e ne diventa l’immagine simbolo.

Una bella (ri)scoperta questo autore, decisamente dimenticato, con una filmografia essenziale ma che merita di essere recuperata.

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