La recensione su Mean Creek

di tunney

8 stelle

Uno stupendo film che ricalca le orme di quel filone di film adolescenziali che ebbero un notevole successo negli anni 80', come l'immortale Stand by me, I ragazzi del fiume, i primi di Matt Dillon per citarne alcuni ed altri ancora i quali raccontavano di scorribande e avventure di diverso genere di ragazzi in una sempre emarginata provincia del sud degli stati uniti dove la noia della stessa e il cercare un'alternativa ad essa rappresentano sempre il nocciolo delle storie in questione (in questi i progonisti sono giovani in altri persone adulte ma il filo conduttore è il medesimo). Questo film ricorda nei personaggi (Il buono, il duro, il bullo di turno, il fratello più grande che funge da padre, la ragazzina che segue il gruppo), nelle fotografie (ambienti del sud degli states con i suoi paesini annoiati e semideserti), lo volgersi della vicenda (storie di ragazzi tutti con una personalità diversa)quel filone, ma anzi questo film fa parte proprio di quel filone.
Quello che a mio giudizio rimane del film dopo averlo visto, ma già nel film stesso subito dopo l'evento tragico è il senso di pietà e di dispiacere verso George, il bullo che i ragazzi decidono di punire dopo l'ennesimo comportamento violento nei confronti di uno di loro. Una punizione che anche se tentennante nel corso degli eventi ovvero l'escursione sul fiume, si realizza ed in modo tragico. Dicevo pietà e dispiacere perchè quello è il sentimento che almeno io ho avvertito subito dopo la morte di George, un personaggio bullo e violento, ma in molti comportamenti (e questo gli altri del gruppo lo riconoscono stando sempre più a stretto contatto) gentile ed addirittura lo trovano simpatico, ma il destino, forse il destino come ricorda il più grande di loro ovvero il più duro che poi è il ragazzo che lo spinge nel fiume (duro e spietato perchè il padre è morto in un modo tragicissimo) non si può scrivere. Ecco allora che l'elemento dispiacere chiude un bellissimo film che ci fa ricordare quando anche noi ci siamo trovati in situazioni simili (quanti di noi non hanno avuto in passato un "bullo su cui vendicarsi") e che forse il bullo in questione era una persona che se presa in un determinato modo sarebbe poi risultata diversa e magari sarebbe diventato un grande amico. Da sottolineare quello che dice il ragazzo offeso, ovvero il ragazzo che viene pestato ad inizio film proprio dal bullo dopo la morte dello stesso alla compagna di sventura che ha seguito il gruppo: "Noi andremo al college, diventeremo dottori ed avvocati....per cosa tutto questo?". Una frase che sottolinea proprio che quello che è successo segnerà per sempre le loro vite, cresceranno e contuineranno il percorso della loro vita ma non potranno mai dimentacare. Tutto questo è angosciante, non poter dimenticare la morte di una persona avvenuta in fondo per scherzo, per gioco, per un qualcosa di infantile come è infantile la loro vita al momento (sono giovanissimi) ma è una cosa seria e per nulla infantile la morte, la bastarda morte, che segnerà la loro vita per sempre.
Angosciante.

Sulla colonna sonora

Bella

Cosa cambierei

Nulla, anche se troppo angosciante.

Su Josh Peck

Bravissimo, fa una pena.

Su Trevor Morgan

Bravissimo nel ruolo di un fratello sempre presente.

Su Scott Mechlowicz

Bravissimo, ricorda moltissimo Matt Dillon nei "I ragazzi della 56a strada" soprattutto nella scena finale della rapina al mini-market quando ha un'espressione di sconforto quasi da pazzia con la pistola in mano.