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Igby Goes Down

Regia di Burr Steers vedi scheda film

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La recensione su Igby Goes Down

di bradipo68
6 stelle

IGBY GOES DOWN parte a razzo.Due ragazzi poco più che adolescenti si stanno affannando a cercare di soffocare mettendole la testa in un sacchetto di plastica la madre distesa su un letto.Qualcosa sembra che vada per il verso storto ma al di qua dello schermo le coronarie sono strizzate e messe alla prova.Faccia da cinema indipendente americano con la sua brava fotografia sgranata,sembra far tracimare putridume da tutti i pori che può avere un nastro di celluloide.Poi....l'apparente cattiveria si stempera nel moralismo dell'unità familiare,ci si ferma nella solita famigliola disfunzionale americana,nei soliti problemi ormonali di un adolescente forse troppo precoce con un fratello cresciuto troppo presto immerso in ideali da Tea Party,un padre internato chissaddove perchè ha perso da qualche parte il lume della ragione,un patrigno sdegnosamente disinteressato ai suoi figliastri se non per una passata di mazzate cecate al povero Igby.Il quale dal canto suo è imp(r)egnato nel solito percorso di (con)formazione,il solito viaggio iniziatico per farlo diventare grande.E per questo i vari incontri che si succedono nel loft finto ammobiliato di famiglia servono all'uopo.Igby fondamentalmente è un disadattato cacciato per vari motivi da tutti i licei e anche dall'accademia militare.Cerca il suo centro di gravità,dopo averlo mancato nella sua relazione con la più grande(ma non più matura) Sookie,a chiacchiere moderna e anticonformista ma che poi si innamora del fratello di Igby,una specie di pinguino gessato che dimostra il doppio dei suoi anni.L'unica soluzione è andarsene,resettare tutto e cominciare daccapo,meglio se a 3000 miglia di distanza.In questa opera prima la cosa che risalta è la prova dell'ennesimo rampollo della dinastia Culkin(e in rampa di lancio se ne vede anche un altro di circa 10 anni che fa Igby da piccolo,incredibile che abbiano praticamente tutti la stessa faccia) decisamente bravo in un ruolo non facile.Per il resto la solita pappardella da cinema indipendente americano con un pugno di attori famosi in ruoli di contorno e un certo grado di presunzione nel credere di raccontare la solita storia meglio di tanti altri.....

Su Burr Steers

non troppo brillante

Su Kieran Culkin

bravo

Su Claire Danes

non male

Su Jeff Goldblum

discreto

Su Susan Sarandon

sovraccarica

Su Amanda Peet

poco incisiva

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