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Pornocrazia

Regia di Catherine Breillat vedi scheda film

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La recensione su Pornocrazia

di FilmTv Rivista
4 stelle

Catherine Breillat si è “incartata”. Dopo una serie di film più o meno interessanti e uno che ci è piaciuto parecchio (Sale comme un ange, inedito in Italia), ha cominciato a girare su se stessa attorcigliandosi alle stesse tematiche, viste e vissute con occhio che qualcuno ha definito “post-femminista”. Dopo il cerebrale Romance e il presuntuoso Sex is Comedy, si tocca il fondo con questo Pornocrazia, ispirato al libro Pornocratie - Anatomie de l’enfer della stessa autrice. È la storia (storia?) di una donna (Amira Casar) che in un imprecisato futuro rimorchia un prestante omosessuale (Rocco Siffredi) perché la guardi nuda su un letto e ne ascolti le elucubrazioni. Il sesso è argomento privilegiato, l’”anatomia” del titolo originale vorrebbe essere non solo quella dei corpi, ma anche dei sentimenti e delle psicologie. Che più sono contorte, meglio è. A parte l’idea carina di far recitare a Rocco la parte di un gay e di fargli fare soprattutto lo spettatore (ma alla fine si lascia andare pure lui al sesso etero), ribaltandone quindi “l’immagine” di stallone e star dell’hard, questo Pornocrazia è un delirio verboso tutto incentrato sul conflitto uomo-donna, compreso quello dei corpi, compreso quello delle rispettive secrezioni. Discorsi vecchissimi, da autocoscienza degli anni ‘70, serviti sullo schermo con stile involuto.

 

Recensione pubblicata su FilmTV numero 29 del 2004

Autore: Mauro Gervasini

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