Regia di Mario Bava vedi scheda film
Nel 1966, un film italiano che strizza l'occhiolino al genere horror gotico, ben girato dallo specialista Mario Bava.
La trama è semplice ma tuttavia discretamente interessante: un dottore, chiamato in uno strano paesino per un'autopsia, è coinvolto in strani morti e sparizioni che i superstiziosi e diffidenti abitanti ricollegano ad una maledizione legata alla morte di una bambina, Melissa Graps. Il ritmo è poco curato e credibile ed alcuni personaggi sono impacciati e un po' troppo "western" per l'ambientazione (Giacomo Rossi Stuart), ma Bava riesce a rendere suggestivo il film, peraltro molto breve, con l'ottimo utilizzo della colonna sonora e di tutta una serie di elementi ricorrenti che contribuiscono a creare un'atmosfera torbida, di gran lunga la cosa migliore del film: cigolii, porte che si chiudono, ragnatele grandi come sacre sindoni, campane che suonano di notte, fantasmi, nebbia, spifferi, vecchie pazze; Bava non si fa mancare nulla! Un po' naif, ma pensando che è un film del '66 è comprensibile. Argento, il primo Pupi Avati e altri registi, anche stranieri (Tarantino) sono sicuramente debitori di Bava per film come questo.
Possiamo far finta che siano 3 stelline e mezzo, probabilmente uno dei voti più utili del mondo per un opinionista? :-)
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