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Fascicolo nero

Regia di André Cayatte vedi scheda film

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La recensione su Fascicolo nero

di Baliverna
8 stelle

E' un film che parla del marcio nascosto nella provincia Francese degli anni '50, e non è l'unico. Ciò mi fa pensare che qualcosa di vero doveva esserci negli scenari dipinti da questi film. La vicenda è intricata e ben architettata; è composta da numerosi personaggi tutti in connessione tra loro (quanto ai loro misfatti). All'inizio, tuttavia, il film sembra scorrere un po' pigro, e sembra delinearsi la solita storia di speculazione edilizia. Presto però la trama prende pieghe più ampie e più complesse.
Sarebbe riduttivo dire che la pellicola stigmatizza il marcio della borghesia o dell'alta società, perché qui gli scheletri nell'armadio ce li hanno un po' tutti, dai ricchi ai poveracci. Del resto anche la realtà è così. Il giovane magistrato, uomo di coscienza, alza la grossa pietra e trova sotto serpentelli e scorpioni oltre ogni aspettativa, che si agitano e scappano da tutte le parti. Ad uscirne male non è solo la provincia francese, ma anche la polizia. I metodi usati nelle indagini, che spesso partono da preconcetti, portano a prendere granchi e cantonate. Poi c'è il problema della mancanza di fondi (...espressione molto attuale) e di mezzi, che causa nell'investigazione colossali errori. Nel finale sembra profilarsi una soluzione "ufficiale" del caso, che risparmi lo scandalo e la figuraccia. Per fortuna però il magistrato è un uomo integro, che preferisce l'umiliazione alla menzogna. Averne di più di uomini così.
E' un film ben condotto, senza toni sensazionalistici od ideologici, onesto nello smascherare il male nascosto, ma senza fastidiosi compiacimenti. I molti attori se la cavano tutti. Come molti film sulle cittadine francesi di quegli anni, è velato di tristezza. Bella la musica della sigla.
L'attore che interpreta l'addestratore di cani, se non ricordo male, interpretò un ruolo ne "Il corvo" di H. G. Clouzot, che ha più di un punto di contatto con questo film. L'attrice che fa la donna delle pulizie della farmacia sarebbe stata scelta da Bunuel in tutti i suoi film francesi, per piccole parti.

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